Sottopassaggi a Pompei, l’ira dei comitati: «Vogliono cancellare prati e giardini» Titti Beneduce Corriere del Mezzogiorno - Campania 10/3/2021
Adesso ci sono peschi e gelsomini in fiore, palme, un cedro del Libano monumentale. Tra poco tempo, invece, potrebbe esserci una colata di cemento: succede a Pompei, a breve distanza in linea d’aria dal santuario e dagli scavi. Perché si sta avvicinando la realizzazione di un progetto portato avanti dal Comune e dall’Eav che prevede una serie di opere molto invasive, a giudizio di numerosi cittadini che si sono riuniti in comitato e stanno valutando il ricorso al Tar. Anche il nome del progetto è brutto: «Compatibilizzazione urbana della linea ferroviaria nel territorio di Pompei». «Per eliminare quattro passaggi a livello, due soli dei quali realmente trafficati — si legge nella relazione che i comitati presenteranno prossimamente alla commissione Urbanistica della Regione — si riorganizza l’assetto urbanistico della città con inutili opere interrate e con una viabilità che si presenta tortuosa, a carreggiata limitata e priva di opere di urbanizzazione».
Sotto accusa, in particolare, è un’autorimessa multipiano interrata, profonda circa otto metri, per 350 posti auto: l’attuale parcheggio che conta circa 200 stalli, obietta chi si oppone al progetto, non è mai pieno. Ci sono poi forti timori per il rischio idrogeologico: «Lo stesso Dipartimento di Protezione civile del Governo — si legge ancora nella relazione — per il caso di rovesci di pioggia e grandine suggerisce ai cittadini di far “attenzione al passaggio in sottovia e sottopassi, c’è il rischio di trovarsi con il veicolo semi-sommerso o sommerso dall’acqua”. Le cronache — insistono gli avversari del progetto — sono piene di sottopassi allagati anche a fronte di piogge di non particolare intensità. Innumerevoli amministrazioni comunali si sono ormai arrese all’evidenza. Alla diramazione di allerta meteo, la città di Salerno chiude i sottopassi più rischiosi, la città di Napoli invita a usare cautela e prestare attenzione nell’attraversamento di sette sottopassi».
Dubbi, perplessità, timori: i comitati si sono confrontati nei giorni scorsi con gli avocati amministrativisti Giovanni e Paolo Leone; insieme stanno verificando la possibilità di ricorrere al Tar anche perché, sembrerebbe, nell’attuare il progetto, che prevede diversi espropri, non sarebbero stati compiuto tutti i passaggi previsti dalla normativa. |