Urbani: 'Nessuna svendita del patrimonio artistico' Michele Arnese Il Giornale 11/12/2002
Legambiente accusa, il governo rispedisce le critiche al mittente: «Fate solo allarmismo». La polemica nasce dalla «prima lista dei tesori pubblici che il governo vuole mettere all'asta» diffusa dall'associazione ecologista. «Lista approssimativa e parziale - secondo Legambiente - che circola negli ambienti del ministero dell'Economia». «Quella lista non ha alcun fondamento», ribatte il dicastero di Giulio Tremonti. «Notizie inesatte che diffondono un allarmismo ingiustificato», rincara il ministro dei Beni Culturali, Giuliano Urbani. L'elenco della polemica. All'asta decine di tesori: dagli isolotti della Laguna di Venezia al carcere nell'isola di Santo Stefano dove fu rinchiuso Sandro Pertini, dai secenteschi Forti di Genova a Palazzo Barberini a Roma, da Palazzo Bagnara a Napoli al castello della Regina a Torino. È questa, protesta l'associazione presieduta da Ermete Realacci, parlamentare della Margherita, «la prima, parziale e approssimativa lista che circola negli ambienti del ministero dell'Economia». Una «prova evidente», per Legambiente, della «pericolosità di un progetto, quello incardinato sulle società Patrimonio e Infrastnitture Spa, che svilisce e mercifica la ricchezza del nostro Paese».
La replica di Urbani. Smentisce in toto il ministro dei Beni Culturali: «Notizie inesatte che diffondono allarmismo ingiustificato e causano all'estero un danno d'immagine per l'Italia che non giova proprio a nessuno». Urbani ribadisce che «l'elenco dei beni immobili di proprietà dello Stato appartenenti al patrimonio indisponibile e disponibile, apparso sulla Gazzetta Ufficiale del 6 agosto scorso e a cui probabilmente fa riferimento Legambiente, era ed è da considerarsi puramente ricognitivo». Nelle Gazzette Ufficiali degli ultimi mesi, infatti, è stato pubblicato l'elenco completo delle proprietà statali. Una sorta di inventario, curato dall'Agenzia del Demanio, che mai era stato compiuto in precedenza Un elenco, aggiungono ancora i Beni Culturali, che «ha una finalità meramente contabile legata all'esigenza di accertamento della proprietà e di rappresentazione dei beni dello Stato in modo tale da permetterne un'analisi economica». Un'operazione - spiega Urbani nel libro Il tesoro degli italiani (Mondadori) - che punta innanzitutto alla valorizzazione del patrimonio artistico-culturale e non alla sua svendita indiscriminata, anche grazie a una serie di tutele che sono state previste. Una risposta editoriale indiretta al pamphlet di Salvatore Settis Italia spa (Einaudi) critico verso i progetti governativi. L'Economia al lavoro. «La lista di Legambiente non ha alcun fondamento», smentisce il ministero di Giulio Tremonti. Infatti la società Patrimonio è ancora in fase di costituzione, dopo le nomine dei vertici. A breve saranno individuati i primi livelli dei dirigenti che andranno a coprire i ruoli delle cinque aree operative. Solo a metà del prossimo mese la società guidata dall'amministratore delegato Massimo Ponzellini s'installerà nei locali della sede già scelta, in via del Quirinale. Sarà quindi stilato un rigido codice etico, assicurano fonti del Tesoro, e solo successivamente si passerà a stilare il vero e proprio elenco del patrimonio, con la distinzione dei beni commerciabili da quelli non commerciabili, costituiti dal patrimonio artistico-culturale.
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