L'Economia assicura: ‘Niente liste di beni culturali’ Il Sole 24 ore 12/12/2002
Il ministero dell'Economia e finanze è intervenuto ieri per smentire in modo circostanziato Legambiente, che martedì aveva diffuso una lista di beni demaniali in dismissione fra i quali si contavano beni di notevole valore storico, paesaggistico e naturalistico, come i forti di Genova, il palazzo Barberini a Roma, le isole di Pianosa e Nisida. Legambiente aveva denunciato la presenza di questi beni in una lista "ufficiosa" che circolerebbe alla Patrimonio Spa. Prima è venuta la smentita del ministro dei Beni culturali, Giuliano Urbani. Ieri, poi, è intervenuto il ministero dell'Economia, precisando che «non vi è alcuna "prima, parziale ed approssimativa lista che circola nel ministero" recante un elenco di beni in vendita. Gli unici documenti esistenti — dice il ministero — sono due decreti dell'agenzia del Demanio del 1° luglio 2002 e 19 luglio 2002». In effetti, il lungo elenco si limita a comprendere i beni individuati come appartenenti al patrimonio pubblico, con accanto una valutazione «di libro» e non di mercato. L'Economia ha precisato poi, bene per bene, che fra quelli indicati nella lista diffusa da Legambiente alcuni non esistono, altri non sono presenti in alcuna "lista", altri ancora sono contenuti nei decreti del Demanio, nel decreto 27 marzo 2000 e nel Dpcm dell'11 agosto 1997. Intanto le dismissioni degli enti previdenziali proseguono: il 21 gennaio 2003 si terrà l'asta di «seconda fase» degli immobili non residenziali rimasti invenduti nell'ambito della prima cartolarizzazione.
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