Un Colosseo virtuale per promuovere il Belpaese Luigi Dell'Aglio Avvenire 12/12/2002
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A LasVegas,capitale del gioco d'azzardo, è nata una copia conforme di Venezia. Perciò, prima che qualcuno decida di realizzare anche un secondo Colosseo in qualche altra parte del mondo, Carlo Rambaldi sta per presentare il Colosseo realizzato in realtà virtuale. Ed è soltanto l'inizio: l'artista intende dar vita a un museo virtuale dei monumenti italiani, nel quadro di un progetto di valorizzazione del patrimonio artistico e culturale, al quale sta lavorando una commissione istituita dal ministro Urbani. «Siamo convinti che gli italiani abbiano ancora una scarsa consapevolezza del tesoro che posseggono», dice Giovanni Negri, presidente della commissione. E aggiunge: «Si può tutelare soltanto un bene che si valorizza. E valorizzare non significa tenere in soffitta ma esporre, mettere in mostra. Rambaldi ci aiuterà a dimostrare che l'information & communication technology è una grande alleata dell'arte e del patrimonio culturale del Paese». Una prima dimostrazione è stata già realizzata in occasione del 2 giugno: «Mille Italie e una Patria». Il museo virtuale, e comunque interattivo, organizzato secondo una concezione più moderna e smaliziata, consente approcci culturali di massa. Un esempio? A Poitiers, viene rappresentata con la realtà virtuale la storia di Francia, insieme con le grandi avventure della storia umana. E sette milioni di spettatori accorrono ogni anno. Il governo di Parigi vuole trarre insegnamento da questa esperienza. Ha stanziato 50 milioni di euro per far conoscere, con le nuove tecnologie, il patrimonio artistico e culturale di Francia. Chi si rifornisce di carburante alle porte delle città d'arte troverà, nelle stazioni di servizio, speciali occhialini per passare in rassegna tutte le meraviglie che andrà a visitare. E l'Italia? «Stiamo preparando anche una serie di audizioni, che terremo a palazzo San Michele da febbraio ad aprile - annuncia Negri-. Chiameremo i produttori di realtà virtuale italiani e stranieri, le fondazioni bancarie, gli enti interessati e gli esperti di marketing museale».
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