Omniroma-ZETEMA, RAMPELLI (AN): "GRAVISSIMA BOCCIATURA CONSIGLIO STATO" Varie agenzie di stampa 10-04-2007
(OMNIROMA) Roma, 10 apr - "La Zetema, la società del Comune di Roma per la cultura, perde il restauro. Non potrà più eseguire i lavori di recupero dei beni capitolini, ma dovrà ricorrere alle tradizionali gare d'appalto". È quanto afferma in una nota il deputato di Alleanza nazionale, Fabio Rampelli, commentando la notizia sulla bocciatura del Comune di Roma da parte del Consiglio Stato diffusa dal sito internet 'Patrimonio Sos'. "La sentenza parla chiaro - ha puntualizzato Rampelli - Veltroni ha proceduto agli affidamenti diretti in favore di Zetema in violazione della richiamata giurisprudenza comunitaria (già esistente al momento degli affidamenti) e, inoltre, nonostante un invito rivolta dall'Autorità garante per la concorrenza e per il mercato 'ad adottare iniziative idonee a rimettere in concorrenza le attività di manutenzione ordinaria e di restauro dei beni culturali, anche mediante una procedura a evidenza pubblica'". "Palazzo Spada ha dato ragione a un gruppo di restauratori e imprese specializzate che contestavano gli affidamenti diretti di gran parte degli interventi del Comune - aggiunge - La giunta Veltroni, attraverso l'acquisizione di Zetema al 100%, era riuscita ad affidare 'in house' un maxipacchetto di lavori di restauro, chiudendo di fatto questa nicchia di mercato agli operatori privati". "Alla faccia della retorica sulla libera concorrenza - ha commentato Rampelli - Questa bocciatura dimostra come la sinistra sia favorevole alle liberalizzazioni solo quando tali processi le consentono di egemonizzare, anzi, di monopolizzare fette di mercato a scapito delle imprese private". "Ci auguriamo che le Sovrintendenze non ci mettano lo zampino, spezzettando gli appalti per poterli affidare a trattativa privata. Ora il Comune di Roma dovrà pagare un indennizzo non a chi ha partecipato a una gara, illegittima, ma proprio a chi non ha potuto parteciparvi per mancanza della gara stessa. Si tratta - ha concluso Rampelli - di una bocciatura gravissima. La sentenza di Palazzo Spada ripristina quella trasparenza necessaria chiarendo che i restauri dei beni museali e monumentali romani che non potranno essere più gestiti dal Comune ma dovranno essere messi a gara". red
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ROMA: RAMPELLI (AN), CONSIGLIO STATO BOCCIA AFFIDAMENTI DIRETTI A ZETEMA
Roma, 10 mar. (Adnkronos) - "La Zetema, la societa' del Comune di Roma per la cultura, perde il restauro. Non potra' piu' eseguire i lavori di recupero dei beni capitolini, ma dovra' ricorrere alle tradizionali gare d'appalto" E' quanto denuncia il deputato di Alleanza nazionale, Fabio Rampelli, commentando la notizia della sentenza del Consiglio Stato, diffusa dal sito internet 'Patrimonio Sos', che ha dato ragione a un gruppo restauratori e imprese specializzate che contestavano ''gli affidamenti diretti di gran parte degli interventi del Comune''.
"La sentenza parla chiaro - ha puntualizzato Rampelli - Veltroni ha proceduto agli affidamenti diretti in favore di Zetema in violazione della richiamata giurisprudenza comunitaria (gia' esistente al momento degli affidamenti) e, inoltre, nonostante un invito rivolta dall'Autorita' garante per la concorrenza e per il mercato 'ad adottare iniziative idonee a rimettere in concorrenza le attivita' di manutenzione ordinaria e di restauro dei beni culturali, anche mediante una procedura a evidenza pubblica'".
Secondo Rampelli, ''la Giunta Veltroni, attraverso l'acquisizione di Zetema al 100%, era riuscita ad affidare 'in house' un maxipacchetto di lavori di restauro, chiudendo di fatto questa nicchia di mercato agli operatori privati. Alla faccia della retorica sulla libera concorrenza - ha commentato Rampelli -Questa bocciatura dimostra come la sinistra sia favorevole alle liberalizzazioni solo quando tali processi le consentono di egemonizzare, anzi, di monopolizzare fette di mercato a scapito delle imprese private". (segue)
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ROMA: RAMPELLI (AN), CONSIGLIO STATO BOCCIA AFFIDAMENTI DIRETTI A ZETEMA (2) (Adnkronos) - "Ci auguriamo - ha aggiunto Rampelli - che le Sovrintendenze non ci mettano lo zampino, spezzettando gli appalti per poterli affidare a trattativa privata. Ora il Comune di Roma dovra' pagare un indennizzo non a chi ha partecipato a una gara, illegittima, ma proprio a chi non ha potuto parteciparvi per mancanza della gara stessa".
"Si tratta- ha concluso Rampelli - di una bocciatura gravissima. La sentenza di Palazzo Spada ripristina quella trasparenza necessaria chiarendo che i restauri dei beni museali e monumentali romani che non potranno essere piu' gestiti dal Comune ma dovranno essere messi a gara".
(Rre/Col/Adnkronos) 10-APR-07 17:47
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