ROMA, 23 LUG - 'Per lo Stato, con la privatizzazione dei beni culturali, non ci saranno ritorni economici. La bozza dell'articolo 33 parla chiaro''. Gianfranco Cerasoli, segretario generale Uil Beni e Attivita' Culturali, anticipa il contenuto del testo del regolamento che, sostiene, ''smantellera' il sistema culturale, a favore dei privati''. Cerasoli contesta la bozza (non ancora resa pubblica dal ministero), nelle parti in cui afferma che l'area della gestione attiene ''al complesso dei compiti relativi al processo produttivo del servizio e comprende ogni attivita' diretta, mediante l'organizzazione delle risorse umane, della struttura e dei materiali''. E per la Uil, ''non esiste alcuna correlazione tra la fase della gestione e quella della conservazione'', che invece il sindacato ritiene siano ''strettamente connesse''. Per la Uil il regolamento ''sembra essere studiato per alcune societa', che possono vantare esperienza nel settore, come nel caso di Civita, o societa' ad essa affiliate''. Cerasoli accusa il dicastero di via del Collegio Romano, affermando che il testo ministeriale portera' ''a richieste di affidamento in concessione da parte di soggetti che dopo un anno o poco piu' capiranno che tale gestione non e' produttiva, una volta comparati i costi con i profitti, e a quel punto non avranno che due soluzioni: aumentare il prezzo dei biglietti e dei servizi, oppure ridurre e licenziare il personale''.