Ciampi: i monumenti vanno tutelati Lettera a Berlusconi dopo il sì al decreto salva-deficit L’Unione Sarda 16/06/2002
Inaugura una prassi inedita, la lettera inviata a Berlusconi da Ciampi. Il capo dello Stato ha accompagnato la promulgazione del discusso decreto salva-deficit con un forte richiamo all’esigenza che il governo assicuri, con atti concreti e tempestivi, una particolare garanzia dell’inalienabilità di beni pubblici di valore culturale o ambientale che sono costitutivi della nostra identità nazionale. È stata una sorpresa, sebbene non fosse un mistero che non piaceva neppure a Ciampi il modo “mercantile” di valorizzare e mettere a frutto, senza fare tante distinzioni, il patrimonio ambientale e culturale dello Stato; un’operazione bocciata da ambientalisti e studiosi, contrari a questi sbrigativi metodi di «fare cassa» e che l’opposizione ha denunciato come il tentativo di governo di svendere perfino il Colosseo e con esso le nostre spiagge e i musei. In queste settimane, il capo dello Stato non è rimasto a guardare. Ha seguito con attenzione l’iter parlamentare e, con discrezione, ha tifato per alcune significative modifiche; e ha avuto la soddisfazione di vedere robuste correzioni in corso d’opera: come quella all’articolo 8 che sottolinea le finalità culturali e ambientali dei beni dello Stato e per la loro alienazione prevede la responsabilità collegiale del governo, attraverso la deliberazione del Cipe.Correzioni rilevanti, ma non tali da tacitare le preoccupazioni. Così, ieri, quando il capo dello Stato aveva già la penna in mano per firmare la promulgazione del tanto discusso decreto legge salva-deficit, è nata l’idea di inaugurare una prassi inedita: accompagnare questo atto dovuto con una lettera di raccomandazioni e sollecitazioni di Ciampi a Berlusconi. Detto fatto. Così la lettera è partita e contestualmente è stata diffusa ai giornali. Le osservazioni di Ciampi prendono le mosse dall’ odg formulato dal relatore Carlo Vizzini (Fi) e approvato al Senato in sede di conversione del decreto. Il capo dello Stato condivide le raccomandazioni al Governo in esso contenute, ma intende darvi una forza più cogente, farne un documento più vincolante e impegnativo per l’esecutivo. Ad avviso del capo dello Stato, non occorre modificare il testo di questa legge, è necessario e sufficiente che il governo intervenga in sede di applicazione, cioè di regolazione secondaria, attraverso una direttiva del presidente del Consiglio o un regolamento approvato dal consiglio dei ministri. Tre i punti principali segnalati: deve esserci sempre «il pieno coinvolgimento dei ministri per i Beni culturali e dell’ Ambiente; il CIPE deve dettare le direttive di massima secondo cui dovrà operare la nuova società “Patrimonio Spa”; i bilanci della “Patrimonio Spa” dovranno essere allegati al Rendiconto generale dello Stato, in modo che la Corte dei Conti possa esaminarli e riferire in Parlamento anche sulla gestione di detta società. Significativo anche il richiamo di Ciampi alle alte finalità dei beni pubblici. Il governo, scrive, deve «assicurare che la valorizzazione del patrimonio dello Stato, sia coerente non solo con principi di economicità e di redditività ma anche con il rigoroso rispetto dei “valori” che attengono alle finalità proprie dei beni pubblici, intese alla luce dei principi costituzionali che riguardano la tutela dei predetti beni e, in primo luogo, di quelli culturali ed ambientali, che costituiscono identità e patrimonio comune di tutto il Paese». http://www.unionesarda.it/unione/2002/16-06-02/ITALIA/ITA01/A04.html
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