Patrimonio Spa, arrivano le regole. Isabella Bufacchi Il Sole24Ore 20/12/2002
LE DECISIONI DEL CiPE Una direttiva propedeutica a definire «gli indirizzi strategici» - Ci sarà un Codice etico.
L'obiettivo restano la valorizzazione, gestione e vendita dei beni statali
ROMA Sono sette i comandamenti che delimiteranno il campo di azione di Patrimonio dello Stato Spa, neonata società voluta dal mistero dell'Economia per valorizzare, gestire e alienare il patrimonio dello Stato senza mettere in discussione le regole vigenti a rispettando pienamente la tutela dei beni di valore artistico, storico, paesaggistico ed ambientale», oltreché i ruoli dei Ministeri competenti. Le sette linee guida, che elencano una lunghissima serie di paletti e che ispirano a scopi dichiaratamente “etici” sono contenute nella Direttiva emanata ieri dal Cipe, propedeutica per definire gli indirizzi strategici Pspa stabiliti nei prossimi giorni dal ministero dell’Economia con apposito regolamento. Uno sforzo, questo dei sette comandamenti, di cavillosa regolamentazione, per evitare — giocando d'anticipo — che vi siano malintesi sul!'attività di una Spa che intende fare di tutto per attenersi a principi di imparzialità, trasparenza, efficienza ed eco-nomicità» Questi sette punti, ai quali faranno seguito entro i prossimi giorni le linee strategiche dell'Economia (recepite a loro volta dal primo Cda del 2003 di Patrimonio) elencano con meticolosità “obiettivi e vincoli”, definiscono con precisione «l'ambito dei beni trasferibili», puntualizzano «i beni di particolare valore storico, artico, culturale e ambientale”, ricalcano i temi della “tutela del patrimonio”, si soffermano sulla «struttura etica e sui principi». Non da ultimo, il Cipe fa sapere che la società «si doterà di un proprio Codice etico di comportamento» e che il suo operato avrà una relazione di sintesi annuale presentata al Parlamento. Pspa infine si manterrà in stretta collaborazione con tutti gli “ambitidi competenza”: l’Economia (suo azionista al 100%), ma anche il ministero dei Beni e delle Attività Culturali, il ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, le Amministrazioni centrali dello Stato, l'Agenzia del Demanio e gli enti locali È proprio con i Comuni che Pspa intende operare in stretta collaborazione: per mettere a punto piani di valorizzazione urbanistica, I tempi di Pspa sono però lunghi. La società sarà a tutti gli effetti operativa, con sede e personale in una struttura «snella», dal primo gennaio del 2003. Il prossimo anno sarà dedicato in larga misura alla definizione del patrimonio: attraverso il lavoro certosino dell'Agenzia del Territorio, che ha 11mila addetti su tutto il territorio nazionale, e anche consultando gli inventari che sono stati già fatti dai Beni culturali e ambientali. È all'esame anche un sistema di «numero verde» per consentire ai cittadini di segnalare i beni dello Stato che sono disabitati, in disuso, diroccati. E che potrebbero essere valorizzati, attraverso l'accensione di canoni ad hoc oppure di dismissioni. L'obiettivo principale di Patrimonio Spa resta quello di valorizzare al meglio il patrimonio dello Stato, che è composto da crediti, concessioni, beni immateriali, beni mobili e immobili. La gamma degli strumenti utilizzabili sarà molto ampia (alienazione, long leasing, concessione, affitto, etc...) ma altrettanto estesi saranno i vincoli e i paletti. Come recitano i sette comandamenti: «il trasferimento dei beni non modificherà in alcun modo i vincoli gravanti su essi»; «la struttura seguirà principi di trasparenza, efficienza, imparzialità ed economicità» anche seguendo un codice etico; saranno osservate «tutte le forme di tutela previste dalla difesa del demanio e del patrimonio indisponibile, rispettando il ruolo delle Amministra- Gli interventi del Cipe Patrimonio Spa. Emanata la direttiva «propedeutica alla definizione degli indirizzi strategici, cui la società dovrà attenersi nel raggiungimento dei propri obiettivi». La direttiva, in sette punti, individua obiettivi e vincoli della società e fissa i paletti per i beni di particolare valore e a tutela de) patrimonio pubblico. • Sviluppo Italia. Approvato il programma quadro predisposto per Sviluppo Italia per realizzare gli obiettivi indicati dai Governo con il Dpef. Il Cipe ha destinato al finanziamento del programma quadro un contributo pari a 70 milioni di euro ai quali vanno aggiunte risorse disposte dalla stessa società a valersi su finanzia propria. • Poste. Modificato il contratto di programma '99-2002 con Poste Spa riconoscendo all'azienda un maggior importo di 428,66 milioni per l'anno in corso, a copertura di oneri per il servizio universale. • Acqua. Aiuti per cinque «schemi idrici per il Sud», la ristrutturazione e il telecontrollo dell'Acquedotto del Sinni (lavori per 20 milioni di euro finanziati dalia legge Obiettivo) e ii completamento dell'impianto di potabilizzazione dell'acquedotto del Frida-Sinni-Pertusillo (16 milioni di euro finanziati dalla legge Obiettivo) in Basilicata; in Sicilia l'acquedotto Favara di Burgio (65,9 milioni di euro) e quello di Geia Aragona (oltre 89 milioni di euro), mentre il progetto approvato per la Puglia riguarda ii completamento, riordino e ammodernamento degli impianti irrigui ricadenti in destra Ofanto e destra Rendine (20 milioni di euro). |