Patrimonio spa, il Cipe fissa le regole Il Giornale di Vicenza 20/ 12 / 2002
ALIENAZIONI. Niente modifiche ai vincoli dei beni storici e ambientali dello StatoPatrimonio spa, il Cipe fissa le regole
Vendite solo se consentite. I Verdi: cambiare la legge o sarà referendum Roma. Il passaggio alla Patrimonio spa di beni di particolare valore storico, artistico, culturale ed ambientale «non modificherà in alcun modo i vincoli gravanti su di essi» e «la loro alienazione potrà avvenire esclusivamente se la legge vigente lo consente e in ogni caso previa autorizzazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali o del Ministero per l’Ambiente e la Tutela del Territorio». È quanto prevede la direttiva del Cipe per la Patrimonio spa, la società che dovrà valorizzare il patrimonio pubblico. A dare le prime linee di indirizzo alla Patrimonio spa è stato il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica. La direttiva si articola in sette punti. Il primo riguarda gli obiettivi e i vincoli. «La società», è scritto, «valorizzerà, gestirà con efficienza ed alienerà il patrimonio dello Stato rispettando requisiti, vincoli e finalità proprie dei beni pubblici e tutte le tutele esistenti su di essi». Alla Patrimonio potranno essere «trasferiti crediti, concessioni, beni immateriali, beni mobili ed immobili, ogni componente dell’attivo dello Stato incluse le partecipazioni in società nel caso in cui esse operino esclusivamente nel settore immobiliare». Si tratta di beni il cui valore è molto alto: circa 2 trilioni di euro, 4 milioni di miliardi di lire, aveva spiegato il ministro dell’Economia Giulio Tremonti. La direttiva ha inoltre previsto che la nuova società «osserverà tutte le forme di tutela previste per la difesa del demanio e del patrimonio indisponibile, rispettando in materia il ruolo di ogni Amministrazione competente». Inoltre dovrà porre «attenzione alla tutela dei beni di valore artistico, storico, paesistico ed ambientale collaborando con i ministeri competenti, ai quali fornirà periodiche relazioni dettagliate». Proprio per la delicatezza di alcune tematiche affrontate e per le alte poste in gioco è prevista anche l’adozione da parte di Patrimonio spa di un codice etico di comportamento. La direttiva conferma che saranno seguiti principi di imparzialità, trasparenza, efficienza ed economicità e che la società manterrà stretta collaborazione con i ministeri coinvolti, amministrazioni centrali dello Stato, Demanio ed enti locali. Adesso il Wwf auspica l’emanazione di una direttiva da parte del ministero dei Beni culturali per l’applicazione della delibera del Cipe. Il presidente dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio, non si accontenta però dei limiti amministrativi posti dalla direttiva del Cipe e rilancia il referendum se non sarà cambiata la legge che fa temere la «svendita» di momumenti e patrimomio ambientale: «Non bastano limiti amministrativi, occorre modificare la legge altrimenti sarà referendum». http://www.ilgiornaledivicenza.it/ultima/oggi/nazionale/Faa.htm
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