La legge che svende lo Stato Paolo Andruccioli Il Manifesto 16/06/2002
Si chiamano "Patrimonio dello Stato Spa" e "Infrastrutture Spa". Sono le due nuove società-istituzioni create dal ministro dell'economia Giulio Tremonti con lo scopo di "salvare" il deficit pubblico e di trovare le risorse per avviare gli ambiziosi progetti di rilancio dei grandi lavori infrastrutturali. Le due società sono collegate e sono nate insieme, istituite dalla stessa norma legislativa, con gli articoli 7 e 8 del decreto varato giovedì per opera appunto del ministro Tremonti. Le due società sono collegate, ma hanno funzioni diverse. Per la "Patrimonio Spa" si prevede il compito di "valorizzare, gestire e alienare il patrimonio dello Stato". Il governo e in particolare il ministro Tremonti e il suo collega Urbani dei beni culturali si sono subito affrettati a spiegare che la norma non si deve e non si può tradurre nei fatti nella "vendita del Colosseo" o della Fontana di Trevi, come nel famoso film di Totò. Ma tutti coloro che hanno contestato da subito il decreto - dalle associazioni ambientaliste, al sottosegretario Vittorio Sgarbi che ha persino rilasciato le sue deleghe - hanno chiesto chiarezza sulle espressioni vaghe contenute nel testo di legge. Ci sono dubbi infatti sulla definizione di "alienabilità" e "non alienabilità" dei beni che compongono il patrimonio artistico nazionale. E ci sono dubbi sulle attribuzioni dei poteri. In particolare ha fatto molto discutere il passaggio della norma che attribuisce alla "Patrimonio Spa" la possibilità di vendere parti del patrimonio nazionale, ma sempre di intesa con il ministero. Su questo punto il sottosegretario Vittorio Sgarbi ha polemizzato direttamente con il suo "capo", il ministro Urbani. "Per l'alienazione dei beni nel decreto si legge l'espressione `d'intesa col ministero': ma d'intesa si può fare di tutto, anche vendere il Colosseo. Urbani mi dice: `ma tu lo sai che il Colosseo non si vende'. Io gli rispondo: forse non lo vendi tu, ma un altro magari lo fa se il decreto non lo impedisce esplicitamente".
Sullo stesso punto è intervenuto ieri il presidente Ciampi. "Segnalo - ha detto il presidente - la contraddizione contenuta nell'art.7, comma 10 del decreto, dove si prevede che il trasferimento dei beni alla Patrimonio Spa possa essere disposto per gli effetti di cui all'art.3, comma 1 del decreto legge n.410/2001 (il che comporterebbe l'automatico passaggio dei beni al patrimonio disponibile, con conseguente alienabilità)". Sempre il presidente Ciampi mette in luce un'altra anomalia giuridica laddove si stabilisce che il passaggio dei beni alla società (la Patrimonio Spa) non modifica il regime giuridico dei beni demaniali trasferiti, previsto dal codice civile, che ne sancisce invece l'inalienabilità: al riguardo appare necessario un intervento correttivo in via normativa".
Tremonti ha già spiegato che la ventita degli immobili non dovrà essere il "focus" dell'attività della Patrimonio Spa. La prima missione dovrà essere, per il ministro, la "valorizzazione" del patrimonio artistico nazionale. Ma è il contesto in cui si colloca questa nuova "invenzione" del governo di centro-destra che crea sospetti più che fondati. La società potrà vendere immobili attraverso la tecnica della "cartolarizzazione", ovvero la traduzione del valore in azioni di borsa, per ricavare comunque risorse finanziarie per le grandi opere da fare. Quindi è pur vero che nell'ordine del testo viene prima la "valorizzazione", della "vendita" del patrimonio, ma sembra evidente che il vero focus della Patrimonio Spa sia invece proprio quello di fare i soldi con il patrimonio pubblico. E' vero dunque che gli immobili che avrà in dote non subiranno alcuna modifica del regime giuridico, ma è anche vero che attraverso una serie complessa di passaggi gli immobili stessi potranno essere venduti. La domanda che rimane è: quali? Farà fede la lista dei beni inalienabili? E qual è il testo più attendibile che propone l'elenco completo dei beni inalienabili?
Ecco quindi il collegamento con la "Infrastrutture Spa". La nuova legge prevede che questa società potrà acquistare gli immobili venduti da "Patrimonio Spa", ma senza usufruire di canali privilegiati, in competizione con gli altri. |