Puglia, accordo per il patrimonio La Gazzetta del Mezzogiorno 02/04/2004
Nel corso della recente riunione della Conferenza episcopale pugliese, tenutasi a Moffetta il 31 marzo, è stata firmata l'Intesa programmatica per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali, appartenenti a Enti e Istituzioni ecclesiastiche. A firmarla è stato, per la Regione, il presidente Raffaele Fitto e, per la Conferenza episcopale, il presidente mons. Cosmo Francesco Ruppi, arcivescovo di Lecce. «L'Intesa, che aveva già ricevuto l'approvazione della Santa Sede - si legge in un comunicato - rappresenta un nuovo traguardo nella collaborazione tra Regione e Diocesi di Puglia per quanto riguarda il capitolo dei Beni culturali, tanto importante e significativo per il nostro territorio». Il protocollo di Intesa si compone di undici articoli, in cui, rifacendosi all'Accordo di revisione concordataria del 18 febbraio 1984 e alle successive Intese tra Ministero per i Beni culturali e la Gei, si stabilisce di lavorare insieme per la valorizzazione dei beni culturali di proprietà ecclesiastica, che rappresentano oltre il 70% dei beni culturali esistenti in Italia e specificatamente nella Regione Puglia. «Scopo dell'Intesa - si legge nel primo articolo - è quello di concordare opportune disposizioni per armonizzare ed ottimizzare gli interventi sul patrimonio storico, artistico e culturale appartenente ad Enti ed Istituzioni ecclesiastiche». La Intesa sottoscritta prevede anche la nascita di una Commissione paritetica per i Beni Ecclesiastici col compito di «suggerire orientamenti per sviluppare forme di collaborazione, di esaminare problematiche di comune interesse, di verificare con continuità l'attuazione delle presenti disposizioni e di contribuire alla concreta attuazione dell'accordo». Dopo aver indicato le procedure necessarie per la tutela e valorizzazione dei Beni culturali ecclesiastici, l'Intesa prevede interventi di manutenzione straordinaria e di restauro e dedica un apposito articolo agli Archivi, Musei e Biblioteche ecclesiastiche, che contengono materiali ingenti per lo studio, la ricerca e anche per lo stesso sviluppo turistico.
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