Camera, sì a decreto 'salva-deficit'. Dure polemiche KWArt 16/05/2002
Approvato il decreto che istituisce una società alla quale lo Stato può trasferire beni per una eventuale vendita. Un emendamento conferma i vincoli per il patrimonio artistico. Ma per Ds e Verdi 'si svende lo Stato’. Il Wwf: ‘a rischio i beni del demanio’. Per la maggioranza non c’è nessun pericolo ROMA - La Camera converte in legge il “Decreto Tremonti” che istituisce la Patrimonio dello Stato SpA: si tratta di una società alla quale lo Stato può trasferire beni per una possibile vendita per ripianare il deficit pubblico. Il decreto viene approvato con un emendamento dei Ds, accolto a larghissima maggioranza, che chiarisce i limiti di un’eventuale cessione per evitare che siano venduti beni pubblici come la Fontana di Trevi o il Colosseo: l'emendamento dichiara infatti che per i beni immobili, ambientali ed artistici dovranno essere rispettati i requisiti e le finalità propri dei beni pubblici, ovvero che occorre il parere preventivo del ministero per i Beni culturali per il patrimonio storico artistico o degli enti locali territorialmente competenti. Invece i beni del demanio (coste, fiumi, laghi, cime delle montagne e foreste) possono essere trasferiti alla Patrimonio Spa" senza alcun parere preventivo né dai Beni culturali né dagli enti locali. E su questo le associazioni ambientaliste lanciano l’allarme. Ora il provvedimento passa al Senato. L'approvazione dell'emendamento sui beni artistici ha chiuso solo in minima parte le polemiche: esponenti del centrosinistra temevano che si potessero aprire varchi alla vendita di beni che costituiscono parte integrante dell'identità nazionale (sono stati citati la Fontana di Trevi, la Venere di Botticelli agli Uffizi, le bellissime spiagge o il Colosseo). La maggioranza risposto che nel testo è già previsto che si tratta di un patrimonio "dello" Stato e che il trasferimento alla società "Patrimonio dello Stato Spa" non modifica il regime giuridico dei beni previsto dal codice civile. Il ministro dei Beni culturali, Giuliano Urbani, pochi giorni fa ha dichiarato pubblicamente, alla presentazione della mostra dell’architetto Zaha Hadid a Roma, che il patrimonio storico artistico non corre alcun pericolo. L'opposizione ha ribadito che la stessa Corte dei Conti aveva espresso perplessità sulla reale tutela offerta da quegli articoli del codice civile. "Malgrado l'approvazione di una legge profondamente sbagliata, la Margherita ritiene positive alcune correzioni apportate al decreto riguardanti il patrimonio storico-artistico del paese". Lo affermano in un comunicato Enzo Carra, Andrea Colasio e Franca Bimbi. Durissimo è invece il commento di Giovanna Griffagnini, capogruppo Ds in commissione cultura alla Camera: “Questa approvazione è un fatto gravissimo per il nostro patrimonio culturale e ambientale. Tutte le rassicurazioni che il Governo e la maggioranza hanno cercato di dare sull'indisponibilità del patrimonio culturale che passerà alla Patrimonio Spa sono contraddette dal meccanismo perverso che il decreto mette in moto: i beni culturali dello Stato, prima 'trasmessi' a una società pubblica, potranno essere successivamente trasferiti ad altre società, che potranno essere totalmente private. Questa – conclude Grignaffini - si profila come alienazione del patrimonio culturale dello Stato. Ci stanno espropriando della nostra cultura nel silenzio generale". Di tono analogo le dichiarazioni di Paolo Cento, dei Verdi: "Siamo fortemente contrari a questo decreto che consente una vera e propria svendita ai privati dei beni ambientali, culturali e storici del nostro Paese. Una scelta di liberismo selvaggio per fare 'cassetta' e rimpinguare le finanze dello Stato ma che in realtà renderà più povero l'intero patrimonio nazionale. Utilizzeremo tutti gli strumenti possibili per fermare questo scempio voluto dal centro-destra". "Più che una riforma è una vera rivoluzione della concezione del patrimonio dello Stato e delle infrastrutture - dice invece Giancarlo Giorgetti, della Lega Nord, presidente della commissione Bilancio - Con la nascita della Patrimonio Spa l'enorme patrimonio dello Stato che ora annega negli sprechi verrà messo a reddito mentre Infrastrutture Spa farà da volano finanziario per sostenere le spese di investimento pubblico". |