Salviamo i dipìnti millenarì di Agliate divorati dall'incuria e dall'umidità G. Baj GIORNO BRIÀNZA 11 LUG 2004
L'archeologo Pozzi: «Gli affreschi rischiano di scomparire, serve un restauro urgente»
CARATE — Un restauro urgente per salvare gli splendidi affreschi che adornano l'ottagonale battistero di Agliate, uno tra i più antichi di tutta la Lombardia. L'appello è stato rilanciato in questi giorni viste le sempre maggiori infiltrazioni di umidità che interessano le pareti sulle quali insistono i policromi più significativi che lentamente ma inesorabilmente rischiane} di scomparire. Si tratta di dipinti di pregevole fattura dedicati alla vita di alcuni santi la cui datazione è molto incerta. Molto significativa una Deposizione del Cristo e una immagine sacra di chiara ispirazione bizantina. Passa il tempo ma nulla di concreto è stato fatto per programmare l'intervento, «Effettivamente - ha dichiarato Leopoldo Pozzi, un archeologo e studioso che da ormai da anni si occupa della storia della millenaria basilica - gli affreschi non godono di buona salute e sarebbe opportuno approntare al più presto uri restauro conservativo. Pochi anni fa, dopo avere denunciato questo pericolo attraverso gli organi di stampa, sembrava che le coscienze locali si fossero risvegliate e avessero dato vita a un organismo destinato a prendere a cuore il grave problema per trovarne decisive soluzioni. Dopo due sopralluoghi effettuati d£ funzionari delle So'printendenze tutto si è arenato.
Per la verità non per sola colpa della commissione caratese ma perché le autorità di controllo hanno minimizzato i danni agli affreschi e hanno fornito ai responsabili della parrocchia una sorta di alibi per non intervenire». Per evitare il formarsi dell'umidità durante il giorno non resta che lasciare aperte le porte in modo da garantire un costante ricambio dell'aria. Restando però all'aria aperta, l'ossidazione dei colori risulta molto più veloce e invasiva: «Basta osservare - ha continuato Leopoldo - le fotografie scattate nel marzo scorso dal fotografo Angelo Saini per rendersi conto dei danni visibili che nelle immagini del 1990, documentate dalle immagini del volume "Gli Affreschi di Agliate" di O. Zastrow, non apparivano. Sull'ultima si vedono due vistosi buchi nell'intonaco e altre cadute di colore. L'intonaco poi si presenta sollevato ed è presumibile che in quei punti cadrà presto lasciando altri buchi, finché toccherà al viso o agli occhi della Madonna. A questo punto sarà assolutamente inutile intervenire. Avremo perso un inestimabile patrimonio culturale!». Tra gli affreschi spiccano quelli dedicati a Santi Andrea, Jacopo, Onofrio e Ambrogio situati sul lato destro dell'abside. Durante i secoli il battistero, che fa parte del millenario complesso architettonico della basilica di Agliate, ha subito diversi restauri il più consistente dei quali risale al 1907 quando l'allora arcivescovo Andrea Ferrari autorizzò l'intervento sotto la supervisione dell'Ufficio Regionale, Per tenere asciutti i muri fu addirittura scavato un fossato attorno al perimetro esterno. Furono sigillate le crepe dei muri e completamente rifatta la copertura. Anche gli affreschi subirono una ripulitura. «Un altro restauro -ha aggiunto Leopoldo Pozzi,- fu eseguito nel ] 965 quando fu anche strappato un piccolo affresco con l'effigie di Sant' Ambrogio. L'ultimo intervento risale al 1983 quando si cercò, con interventi strutturali coordinati dall'architetto Renato Bazzoni, di contenere la risalita di umidità dal terreno». La basilica romanica dedicata ai santi Pietro e Paolo e l'annesso battistero rappresentano una tra le più significative testimonianze architettoniche del primo Millennio.
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