Ischia. Lo scempio senza fine, tra beffe, tensioni e drammi. Ciro Cenatiempo 01/02/2010 IL MATTINO
La tempesta delle demolizioni che si sta abbattendo sul mattone selvaggio, colpendo per ora - prima a Procida, poi a Casamicciola - i nuclei familiari che hanno costruito per necessità senza il rispetto delle regole, fa il solletico agli speculatori, sempre in agguato. Le isole sono ancora assediate dai vecchi predatori dell'ambiente. «La follia collettiva dell'ABUSIVismo», come l'ha già definita il sindaco di Forio, Franco Regine, non si ferma. Dilaga. Ma le forze dell'ordine non stanno a guardare. I carabinieri della compagnia di Ischia, guidati dal capitano Andrea Zapparoli, ieri hanno infatti denunciato alla Procura della repubblica - in stato di libertà - ben 45 persone e sequstrato 23 cantieri. Sono tutte accusate di «aver costruito - si legge in una nota - o ampliato, immobili da adibire a uso abitativo, alcuni anche turistico», ovviamente in assenza delle necessarie «relative autorizzazioni amministrative». L'intenso lavoro di intelligence e repressione, per il quale si prevedono ulteriori sviluppi - visto che si stanno rincorrendo le segnalazioni di manufatti in costruzione - ha portato alla scoperta, nelle ultime ore, di ventitré cantieri aperti di recente. Sono così distribuiti: sette nelle zone collinari del comune di Barano, dove si registrano le iniziative fuorilegge di più grave impatto; otto a Casamicciola, proprio nel territorio colpito dall'alluvione dello scorso novembre e ormai devastato dal dissesto idrogeologico; una a Ischia Porto, e sette a Procida. In totale, gli uomini del capitano Zapparoli hanno individuato e sigillato 2.625 metri quadrati di superficie cementificata, che - si calcola - ha un valore potenziale di oltre sei milioni di euro sul mercato immobiliare. Un dato che incrementa la cifra record dei 140mila vani costruiti negli ultimi anni. L'analisi delle mutazioni territoriali si fa sempre più allarmante. «L'attività ha permesso di apporre i sigilli - continua il documento redatto dai militari dell'Arma - non solo ai cantieri allestiti per l'ampliamento di immobili già esistenti, ma anche di bloccare un tentativo di lottizzazione ABUSIVa in atto, e commessa da un costruttore edile dell'isola che, in un territorio panoramico a Barano a probabile rischio idrogeologico, stava costruendo cinque villette indipendenti di piccole dimensioni da destinare a uso turistico». Lo scenario è emblematico e beffardo. I fuorilegge del cemento non solo ignorano la linea dura del procuratore aggiunto Aldo De Chiara e della magistratura che si occupa dei reati contro l'Ambiente; ma, soprattutto, producono effetti umilianti per quelle persone che stanno pagando un prezzo a dir poco altissimo, dopo aver scelto, in un lontano passato, di far fronte alla mancanza di alloggi di prima abitazione, attraverso l'unica strada che sembrava percorribile - la realizzazione di un piccolo manufatto ABUSIVo - su un territorio privo di piani regolatori, stretto nella morsa di undici vincoli, ma anche della storica inerzia alimentata dalla rete di complicità comunali, tra amministratori e tecnici. Una rete sulla quale la Procura continua a indagare. Intanto, in questa prospettiva, la fibrillazione resta molto alta. Oggi alle 18, nella sala del roof garden del bar Calise di Piazza degli Eroi si riunisce in assemblea il Comitato per il diritto alla casa di Ischia e Procida. Il tema dell'incontro? «Nuove iniziative di lotta politica e popolare da assumere per difendere il diritto costituzionale alla prima casa».
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