GARDA. Il Comune rende l’ex cinema e spunta un piano di recupero Giovedì 04 Febbraio 2010 L'ARENA
L’edificio in stato di degrado e attualmente adibito a magazzino è parte dei ricordi di parecchie generazioni
Il complesso torna alla Curia che dovrà ora deciderne la sorte L’area è prevista a vocazione residenziale e commerciale
La Curia torna ad avere la piena disponibilità dell’ex cinema parrocchiale, una delle tante sale cinematografiche che un tempo ogni paese offriva ai propri cittadini e che negli anni Settanta e Ottanta fecero la storia di intere generazioni di giovani. E ora il futuro della struttura prevede un piano di recupero, che include anche una possibile vendita dell’intera area. Quel cinema, dove gli adolescenti si scambiavano i primi baci, è chiuso da anni, con l’edificio decadente trasformato in magazzino. Al suo interno oggi si trova il ricovero della collezione dei pezzi destinati al museo del lago di Garda, che la prossima settimana verranno trasferiti nella sede del palazzetto delle esposizioni nel cortile del municipio, dove si sta allestendo il museo. La deliberazione emessa in dicembre dalla giunta municipale, apre così la strada alla Curia per la vendita dell’ex cinema, situato alla fine di via San Francesco, che si affaccia su piazza del municipio. Sull’area dove si trova l’immobile, da anni il Comune, grazie a una convenzione-usufrutto con la parrocchia, utilizzava sia l’ex cinema come magazzino, che il parcheggio del cortile, per la sosta con permessi delle auto dei commercianti-esercenti del centro storico. La giunta quindi ha deliberato: «la risoluzione consensuale della convenzione», che portava la data di scadenza del 31 marzo 2016, e per cui con rogito, il Comune aveva versato alla parrocchia, a titolo di diritto reale di usufrutto, la somma di 250 mila euro. «Viste le seguenti note della parrocchia, giunte il 22 giugno 2009, con cui si fa presente la volontà della parrocchia su indicazione e intesa con la Curia Vescovile di Verona, di promuovere il recupero urbanistico ed edilizio dell’area ex cinema con i sovrastanti fabbricati, della superficie di 1.655 metri quadrati». «E in considerazione dei rapporti con il Comune», continua la delibera, «e le opzioni già fatte dallo stesso, si conferma l’intenzione di proporre una soluzione che sia rispettosa della vigente normativa, ma che prefiguri un assetto complessivo dell’area, tenuto conto della particolare ubicazione della stessa». Quindi ora dopo tanti anni di abbandono dell’immobile, ora la curia parrebbe in procinto di vendere la proprietà. Il piano regolatore infatti, a partire dal 1996, spiegano in Comune, prevede per quell’area in centro storico, la destinazione commerciale e residenziale dei 4 mila metri cubi del fabbricato ex cinema. In pratica la possibilità di abbattere l’edificio e ricostruire i quattromila metri cubi distribuiti su tre piani, con probabili negozi al piano terra e appartamenti nei due piani superiori. Con questi presupposti la parrocchia ha così formalizzato in Comune, «la disponibilità a presentare un piano di recupero», con l’impegno a garantire un percorso pubblico di collegamento tra via San Francesco e via Santo Stefano via XX Settembre; riprendere, con opportuni interventi la facciata della chiesa di Santo Stefano; realizzare al piano interrato tutti i necessari parcheggi pertinenziali; definire i reciproci rapporti con il Comune, in considerazione dei diritti esistenti sull’area». Il Comune ha quindi accolto le indicazioni del piano di recupero, ed essendo proprietario della bellissima chiesetta di Santo Stefano, che si affaccia sul cortile dell’ex cinema, ha aggiunto nella deliberazione che «oltre alla facciata, dovrà essere sistemata anche la copertura della chiesa, attraverso progetti approvati dalla Soprintendenza ai beni paesaggistici e monumentali». Quindi la giunta ha concluso dicendo che «si approva la risoluzione consensuale anticipata della convenzione, riottenendo al momento dell’estinzione dell’usufrutto, il valore del godimento del diritto non goduto, nonché disponendo la sospensione del pagamento della rata di 62.500 euro prevista per l’anno 2010».
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