LOMAZZO. La Manera dimenticata riemerge dal sottosuolo del bosco della Moronera 4 FEBBRAIO 2010, IL CORRIERE DI COMO
Un antico edificio sepolto, scoperto casualmente da un cacciatore
LOMAZZO. La Manera dimenticata riemerge dal sottosuolo del bosco della Moronera: sulle tracce dell'antico edificio scoperto casualmente da un cacciatore, si è subito messa l'associazione Domà Nunch. I responsabili del gruppo fanno sapere che ad accorgersi per primo della presenza di un grande edificio sepolto è stato, nel dicembre dello scorso anno, un cacciatore che aveva dovuto liberare il proprio cane, finito in una fenditura del terreno. Incrociando i dati delle storiche cartografie con quelli del gps, i volontari hanno ritrovato le fondamenta dell'edificio, realizzato in mattoni e cotto. «Abbiamo trovato prima alcuni mattoni che affioravano dal suolo, poi quelle che dovrebbero essere le fondamenta di un insediamento piuttosto esteso - spiega Matteo Colaone, segretario nazionale di Domà Nunch - Inizialmente abbiamo pensato potesse trattarsi dell'originario nucleo di Manera, abbandonato forse in seguito a una pestilenza. Sembrerebbe avere tuttavia maggiore fondamento l'ipotesi secondo la quale i resti ritrovati risalirebbero a una leggendaria cascina, isolata e immersa nel bosco, specializzata nell'allevamento dei tori, frettolosamente abbandonata all'inizio del '900 per motivi che non sono mai stati del tutto chiariti. Effettivamente i mattoni ritrovati sono costituiti da una pasta diversa da quella utilizzata nell'edilizia moderna. Il mistero è stato fino ad ora gelosamente custodito dal bosco, in quanto la vegetazione è cresciuta sopra la costruzione ricoprendola interamente. Solo per caso un cacciatore si è imbattuto in uno dei cunicoli delle fondamenta, mentre tentava di recuperare il proprio cane. Il segreto della casa nel bosco rischia però di rimanere seppellito dalle ruspe: sabato aprirà il cantiere di Pedemontana e l'area in questione, sebbene non interessata direttamente del passaggio della strada, sarà probabilmente attraversata dal cantiere ed in seguito dalla viabilità accessoria». Il sodalizio, che è ora intenzionato a rivolgersi alla Soprintendenza alle belle arti, nel maggio 2009, aveva stampato e diffuso il volume «Il bosco della Moronera»: vicende storiche ed ecologiche di una foresta che scompare. «Lì si accennava anche all'esistenza di un antico edificio nel mezzo della foresta. Fino ad ora non avevamo avuto riscontri oggettivi e datazioni certe: l'edificio scompare dalle carte a inizio Novecento ? concludono i delegati dell'associazione ? e la storia è quindi alla fine stata liquidata da tutti come leggenda popolare. Il bosco è oggi un'area naturale molto estesa tra Lomazzo e Turate, che quest'anno verrà attraversata e distrutta dalla costruzione dell'autostrada Pedemontana. Con la nostra testimonianza vogliamo contribuire a riaccendere i riflettori su un territorio dimenticato, salito alla ribalta delle cronache proprio perché se ne profila l'annullamento». Gianluigi Saibene
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