CAMPANIA - cultura e tipicità per lo sviluppo Annibale Discepolo 05/02/2010 IL MATTINO
Da un lato la cultura, intesa come valorizzazione del patrimonio storico; dall’altro, le tipicità e le potenzialità di un territorio, protagoniste di un’unione che punta alla crescita economica.
Calitri si candida a questo progetto ambizioso, ma non impossibile, di cui si parlerà tra visite al centro storico e assaggi di prodotti tipici e dibattiti nelle «Giornate enogastronomiche» che partono oggi. La due giorni proporrà anche un film-documentario, «Terra Madre» di Ermanno Olmi, una traccia di nostalgia che invita alla riflessione, un viaggio di ritorno alla terra, una sorta di aratro dei ricordi di quella che era ed è ancora, la vita dura dei campi, scandita da liturgie ripetitive ma indispensabili a trarre quei frutti preziosi più dell’oro. E proprio per questo terra madre, il cui futuro per essere roseo ha bisogno di un presente che lo pianifichi. Le «Giornate enogastronomiche di Calitri» diventano occasione importante per assaggiare quest’Irpinia, ma soprattutto tracciare da parte di chi governa a livello provinciale e regionale le linee guida per rilanciare un’economia dalle grandi potenzialità. La parola magica si chiama Pif, Progetti Integrati di Filiera che nella due giorni calitrana, con il contributo di esperti, protagonisti e amministratori, analizzerà in una serie di convegni cui parteciperà l’assessore regionale all’Agricoltura Gianfranco Nappi, «le opportunità di sviluppo per le aree interne del Mezzogiorno», tema del primo appuntamento - a cura, come l’intera manifestazione di Eapsaim e Marchingegno. Turismo culturale e gastronomia diventano attrattori per il rilancio di un territorio che dà segnali decisamente interessanti visto che questo suggestivo paese abbarbicato su un costone, cancellate le paure del passato, sta risorgendo a nuova vita con il recupero e la valorizzazione del vecchio tessuto urbano. Tanto da diventare ghiotto soprattutto agli inglesi che nella Positano d’Irpinia stanno comprando casa. «Un segnale da analizzare - dice il sindaco Giuseppe Di Milia - e abbinare allo sviluppo della produzione locale e dell’intera filiera cerealicola». Che qui ha, oltre ad espressioni singole, realtà industriali vanto dell’economia del settore come il Pastificio Baronia, di cui Marco De Matteis, presidente della Sezione Alimentare di Confindustria Avellino, con Franco Del Mese, direttore generale del Pastificio Antonio Amato, affronterà aspetti ed importanza di questo segmento che ambisce a diventare volano di sviluppo del territorio. Conosciuto per essere anche culla di produzioni tipiche ricercatissime, proposte oggi e domani nel quartiere fieristico ai visitatori nella simbiosi enogastronomia-turismo che premia un’Alta Irpinia che vuol diventare sempre più vicina e, quindi fruibile non solo al resto della regione ma all’intero Paese. Il menù intrigante e ghiotto di produzioni tipiche Calitri l’ha tutto e lo esibirà in un viaggio tra stand e laboratori gastronomici in collaborazione con l’Organizzazione Nazionale Assaggiatori Salumi che cura l’evento clou legato ad uno dei più rinomati prodotti della gastronomia locale: la salsiccia. Per l’occasione cotta sulla brace di un grande falò e che entrerà nel guinness dei primati con la incredibile lunghezza di 396 metri, battendo il record centrato lo scorso anno. Occhio anche ai mitici caciocavalli, altro esempio di una laboriosa realtà produttiva solo geograficamente lontana che cerca, con le sue eccellenze, visibilità e successo. Traguardi centrati dai pluripremiati caciocavalli Di Cecca & Di Roma, medaglia d’oro per i prodotti di nicchia al TuttoFood di Milano e nomination al Grolla d’oro di Saint Vincent e che presentano in anteprima il caciocavallo a schiena d’asino stagionato in grotta tre mesi, in modo da ottenere un prodotto di morbidezza e cremosità uniche. Tipicità che fissano nell’Irpinia del gusto domenica, due apppuntamenti dedicati al maiale. Il primo, in versione culturale, «Il porco letterario» ad Aquilonia: visite al Museo etnografico e alla Badia di San Vito e successsivo pranzo. Dedicato «anima e stomaco» sempre al maiale, a Cesinali, presso Masserie Del Nonno dell’impareggiabile Mattia Petruzziello con la «benedizione» della Condotta Slow Food di Avellino, il cui fiduciario è Lucio Napodano.
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