TORINO - Innamorati della cultura o spot elettorale? La Repubblica 07-02-10, TORINO
Marco Ivaldi-Silvia Mercurati Compagnia Ivaldi Mercuriati LA festa "Innamorati della cultura" mi pare abbia travisato totalmente il significato ed il motivo per il quale, un anno fa, è stata creata. Si legge: "Nel giorno di San Valentino, la cultura scende in piazza per mostrarsi alla città e chiamare a raccolta tutti gli "Innamorati". Torino diventa un enorme palcoscenico a cielo aperto, per ricordare che l' arte e la cultura non sono un bene superfluo, ma una parte fondamentale dell' identità collettiva di una città e di un Paese. Mantenere viva la cultura anche in tempo di crisi è segno di una società che vuole continuare a coltivare il legame tra i cittadini, offrendo strumenti necessari a comprendere il presente e costruire il futuro. Una giornata di mobilitazione nata dall' incontro tra l' assessore regionale Gianni Oliva ed i rappresentanti del mondo della cultura». La realtà è che tutte le maestranze della cultura sono in grave difficoltà. E' una festa il modo più diretto, serio e congruente per fare capire a tutti lo stato di quasi totale abbandono nel quale si trovano gli operatori culturali piemontesi? E perchè ho la strana sensazione che la macchina stia diventando un enorme spot elettorale?
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