MIBAC - Cultura al tramonto di Vittorio Emiliani L'Unità, 8 FEBBRAIO 2010
Sul sito del Ministero per i Beni culturali il faccione curiale di Sandro Bondi non compare più: ha smesso di recensirvi libri, il suo congedo dal Collegio Romano è vicino. Nemmeno gli anni di Giuliano Urbani, segnati dalla tremontiana Patrimonio SpA (facciamo cassa coi gioielli di famiglia), erano stati gloriosi, Ma, almeno, Urbani aveva cercato di tenersi fondi e competenze. Bondi si è comportato come un guardaportone: «Prego, accomodatevi». Chi si accomoderà ora al suo posto? L’ultima ipotesi che gira è Guido Bertolaso uno dei più potenti fra gli uomini di Berlusconi.
Bondi ha fatto entrare le accette di Tremonti amputando i già magri fondi del Mi.BAC: 1/3 in meno per la tutela del paesaggio; pura sopravvivenza per Soprintendenze, Istituti e Musei; servizi ridotti nell’archeologia e ipotesi di chiusure; indebolimento generale delle biblioteche; meno investimenti per i derelitti archivi; addio formazione e perfezionamento. Su queste macerie si è stagliato un sorridente Super Mario Resca nuovo direttore generale, ex McDonald’s, ex Casinò di Campione, tuttora nel CdA di Mondadori (controllante di Electa che fa business nei musei, e chi lo schioda?), presidente di Finbieticola e altro ancora. Incaricato di valorizzare, valorizzare e valorizzare, ha lanciato la campagna “terroristica” «Se non lo visiti, lo portiamo via» e si vedono degli operai che portano via il povero Cenacolo, un livido Colosseo smontato, il David. Che genio comunicativo! Intanto l’Istituto Centrale per il Restauro, gloria planetaria, lo portano via davvero da San Pietro in Vincoli, sfrattato dai frati Paolotti.
In compenso i bocconi migliori del patrimonio vengono sottratti alla regia del Ministero e commissariati con elementi spesso esterni: meno controlli, fondi propri, via libera agli appalti. Prima l’area archeologica di Roma e di Ostia (col Colosseo che pompa euro) col pretesto che il Palatino crolla, una mezza bufala: per buttare fuori la Soprintendenza e metterci il plurimedagliato Bertolaso. Poi, l’impegno aquilano e la compatta protesta (l’unica, temo, in tutta l’Amministrazione) degli archeologi romani ci hanno messo una pezza. Commissariata Pompei, altra rendita: subito in pensione il bravo Piero Guzzo. Commissariata Brera dove si spenderanno 50 milioni di euro (2,5 per Super Resca). Una vera e propria Amministrazione parallela. Ricca però. A fronte di un Ministero impoverito, frustrato, con stipendi da travet. E ora entra in funzione il Codice per il Paesaggio, con regioni inerti e altre, come la Sardegna, dove i piani salvacoste di Renato Soru sono stati subito cancellati dalla destra, i cementificatori ringraziano e ogni tecnico della tutela ha già 4-5 pratiche al giorno da sbrigare.
Emma Marcegaglia vuol portare al 20%, cioè raddoppiare, il Pil del turismo che in buona parte viene dal turismo culturale. Ma come si fa, se paesaggi, città d’arte, ville e parchi storici vengono assediati e imbruttiti da quell’edilizia che solo Berlusconi, rimasto all’800, considera il motore del mondo? Spunta la parola d’ordine salvifica: Eventi! Ma che mediocrità provinciale.
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