CAMPANIA - Patrimonio dell’intera costa 9 feb 2010, CORRIERE DEL MEZZOGIORNO Salerno
Caro direttore,
con maggior coraggio, l’auditorium «Oscar Niemeyer» di Ravello andrebbe intitolato non solo al suo progettista ma anche alla Costa d’Amalfi. Non me ne vogliano i ravellesi, ma quella costruzione è già, di fatto, patrimonio dell’intero territorio della costa e non di un Comune solo. Non è certo una novità attribuire alle opere di Niemeyer un valore urbanistico e sociale, che trasbordi i meriti strettamente architettonici delle stesse. Ma in questo caso, più che in altri (più o meno riusciti tentativi), l’architetto brasiliano potrebbe un giorno vantarsi (gli auguriamo non nell’aldilà) di essersi sovrapposto a molti secoli di storia locale. L’auditorium Niemeyer ha tutte le caratteristiche per attribuirsi tale valore divenendo in breve tempo un’architettura capofila, capace di sfondare il muro degli steccati campanilistici e aiutare i comuni della costa a ragionare come un unico complesso abitativo e ambientale. Gran parte dei problemi della costiera, infatti, può ricondursi a una gestione frammentaria e disordinata della risorsa ambientale e turistica. Un territorio di 20.000 abitanti, senza soluzione di continuità e con riferimenti identici per la maggior parte dei suoi servizi primari (sanità, trasporti, eccetera) non può continuare a rivendicare, per bocca di molteplici unità, identità e obiettivi differenti, esprimendo (quando ci riesce), con cattiva consuetudine, molteplici, discordi rappresentanti politici negli enti di governo. L’unità territoriale che si manifesta in tutto il suo meraviglioso scenario attende da anni di trovare segnali culturali che rappresentino il marchio della costa nel suo complesso. Di fatto la costa d’Amalfi è già una «città» nel senso più letterale del termine, per storia, cultura, tradizioni, caratteristiche costruttive dell’abitato. Pur nella complessità geologica del territorio la costa cresce o si deprime in modo unitario senza eccezioni di rilievo e le conseguenze delle opere infrastrutturali, ad esempio, di Ravello o di Amalfi, ricadono con violenza su tutti gli altri comuni. La città costa d’Amalfi non può, dunque, che riporre grandi aspettative dal nuovo auditorium: l’indotto non potrà non riguardare i comuni limitrofi, non solo nel settore turistico o commerciale ma come vero «motore» per una serie di trasformazioni strutturali, una su tutte: il collegamento in cabinovia da Minori, opera già prevista più di vent’anni fa e mai realmente calendarizzata. |