Bari - Gli archeologi in lotta col tempo Maria Grazia Rongo La Gazzetta di Bari, mercoledì 10 febbraio 2010
Archeologi e amministratori a confronto. Il tema è quello annoso del Museo Archeologico della Provincia di Bari, da sedici anni di fatto inesistente, e che dovrebbe rinascere nella nuova sede di Santa Scolastica, a Bari Vecchia. Per fare il punto della situazione si è tenuto ieri a Bari un incontro «Archeologia e architettura a Bari, San Pietro e Santa Scolastica. Quale progetto per il nuovo Museo Archeologico della città?», organizzato dalla Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell'Università di Bari, diretta da Luigi Todisco. Alla tavola rotonda (nel Salone degli Affreschi dell'ateneo barese, antica sede del Museo), coordinata da Mario Torelli, archeologo dell'Università di Perugia, hanno partecipato: il rettore Corrado Petrocelli, Nuccio Altieri, vicepresidente della Provincia di Bari, l'assessore regionale al Diritto allo Studio, Gianfranco Viesti, Ruggero Martines, direttore regionale Beni Culturali della Puglia, Teresa Cinquantaquattro, soprintendente ai Beni Archeologici della Puglia, Grazia Distaso, preside della facoltà di Lettere, Paolo Ponzio, consulente per la cultura del Comune di Bari. Prima questione sul tavolo della discussione, l'apporto degli archeologi nella realizzazione del futuro museo. Un coinvolgimento che vede i tre enti (provincia, università e direzione regionale) sottoscrittori di un accordo quadro affinché, accanto alla Soprintendenza (ricordiamo, unico organo preposto per legge, in Italia, a vigilare sugli scavi archeologici) negli scavi previsti a San Pietro, ci siano anche gli archeologi dell'università. Altra questione, i tempi ormai biblici che interessano la realizzazione del nuovo Museo. Altieri, non ha dubbi sulle procedure da adottare: «Partendo dal presupposto che il progetto ereditato è stato ritenuto da pi parti inadeguato, la soluzione pi veloce è quella di affidare il nuovo progetto del polo museale alla Direzione Regionale dei Beni Culturali». L'architetto Martines quindi dovrebbe presentare un progetto in tempi brevissimi. progetto che dovrebbe prevedere anche la nuova aerea di copertura degli scavi di San Pietro. L'assesore Viesti ha ammonito sulla tempestività della messa in opera: «Se si dovesse ancora procrastìnare, la Regione si vedrebbe costretta a revocare il finanziamento a disposizione della Provincia (fondi Fesi pari aur milione e 900milaeuro)peria realizzazione del Museo». |