PESARO. Pesaro, il Getty deve restituire la scultura. Il museo ricorre alla Cassazione VENERDÌ, 12 FEBBRAIO 2010 il tirreno
Confiscato dal gip l’“Atleta” di Lisippo la statua contesa tra Italia e Stati Uniti L’acquisto della statua dell’Atleta di Fano attribuita a Lisippo è da parte del Getty Museum non è avvenuto in buona fede, anzi è avvenuto con la consapevolezza della provenienza illecita dell’opera e lo stesso museo statunitense si può ipotizzare «un preciso collegamento con il reato di esportazione clandestina» di un bene inalienabile dello Stato italiano. Sono le conclusioni dell’ordinanza depositata ieri con cui il gip di Pesaro Lorena Mussoni ha disposto la confisca del Getty Bronze. Il documento ribadisce che l’opera «è patrimonio indisponibile dello Stato italiano», un bene extra commercium che è finito al Getty Museum con atti di vendita invalidi perchè avvenuti un violazione della normativa speciale sui beni culturali. Il provvedimento ricostruisce le vicissitudini dell’opera, attestandone la provenienza italiana (la scultura fu ripescata da italiani, portata in Italia a bordo di una nave italiana e custodita in Italia per anni); la storia di «clandestinità» (il ritrovamento non venne mai denunciato nè furono mai chieste autorizzazioni allo Stato per il commercio o il trasferimento all’estero); la «consapevolezza da parte del Getty Museum» che il bronzo veniva dall’Italia e delle vicissitudini giudiziarie (processi e assoluzioni di coloro che lo avevano trovato e poi venduto ad acquirenti tedeschi». Il Getty Museum ha annunciato ricorso in Cassazione.
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