MARCHE - Il paesaggio sarà tutelato 15 FEBBRAIO 2010, CORRIERE ADRIATICO
Il Progetto infrastrutturale viario definito dal governo D’Alema dopo il terremoto del ’97 d’intesa con la Regione Marche e Umbria e in seguito denominato Quadrilatero, consiste nel completamento e adeguamento di due arterie principali - l'asse Foligno - Civitanova Marche strada statale 77 e l'asse Perugia - Ancona statali 76 e 318, della Pedemontana Fabriano – Muccia / Sfercia e di altri interventi viari, idonei ad assicurare il raccordo con i poli industriali esistenti e, più in generale, a migliorare ed incrementare l’accessibilità alle aree interne delle Regioni interessate.
Genererà circa seimila posti di lavoro solo nei cantieri. Dal punto di vista strategico - logistico il Progetto si inserisce nel sistema delle principali dorsali del Paese (il corridoio Adriatico, il Corridoio europeo Berlino - Palermo ed il Corridoio Tirrenico), consentendo di ridurre il deficit infrastrutturale che riguarda le Regioni Marche e Umbria creando un efficiente collegamento con le regioni circostanti e verso l’Europa. Un’occasione dunque che il territorio non può perdere soprattutto in questo momento di grande crisi economica come quella che sta attraversando l’intero Paese.
Ciò non significa che debbano essere trascurate le questioni di carattere ambientale. Su questo punto vorrei rassicurare la signora Barattelli e chi ha le sue stesse perplessità. Il progetto concertato con gli enti locali nei minimi particolari ha ottenuto le relative valutazioni di impatto ambientale. A queste si aggiunge l’analisi ambientale effettuata dalla società Quadrilatero.
A fronte delle conoscenze acquisite è stato effettuato un complesso studio diagnostico con la rappresentazione dei rapporti tra ambiente naturale ed ambiente costruito, individuando alla medesima scala le Aree Protette Nazionali, Regionali, etc, e focalizzando quindi specifici ambiti “di pregio” e “di particolare attenzione” ricadenti nel territorio di riferimento del progetto, al fine di realizzare una progettazione sostenibile delle previste opere a livello di impatto ambientale e paesaggistico. Lo Studio è stato dedicato in gran parte agli effetti di sistema, considerando sia gli aumenti di traffico previsti sia l’incremento delle attività produttive e terziarie del Pav.
Conseguentemente sono stati individuati interventi di mitigazione e compensazione, ugualmente riferiti all’intervento nel suo complesso, secondo metodologie assimilabili alla Valutazione ambientale strategica (Vas). Dallo Studio è risultata inoltre la possibilità di interventi di riqualificazione del territorio che consentono il conseguimento di obiettivi di salvaguardia ambientale e paesaggistica, come il mantenimento della biodiversità, la connessione delle reti ecologiche, la protezione del paesaggio rurale, il miglioramento dell’ambiente urbano e para-urbano. Infine, ma ugualmente importante, il pericolo “incompiuta” non esiste perché l’opera è già finanziata.
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