Lisippo, il Getty chiede di sospendere la confisca Resto del Carlino 18/02/2010
Fano, 17 febbraio 2010 - Dopo la decisione presa l'11 febbraio scorso dal gip di Pesaro Lorena Mussoni di confiscare al Getty Museum di Malibù la statua dell'Atleta Vittorioso, attribuito allo scultore greco Lisippo, il museo Usa ha presentato un’istanza di sospensione dell’ordinanza di confisca. Sull’atto si dovrebbe esprimere un gip diverso dalla Mussoni. Contestualmente il Getty - come aveva subito annunciato - ha presentato una bozza di ricorso in Cassazione, riservandosi di aggiungere ulteriori motivazioni a quelle indicate nel documento. Intanto la Procura di Pesaro sta vagliando la possibilità di procedere con rogatoria internazionale per far tornare il bronzo in Italia. Un’altra possibilità è rappresentata da un’azione civilistica che lo Stato italiano potrebbe intentare tramite l’Avvocatura dello Stato. C’è infine una terza possibilità: che la questione si risolva attraverso vie diplomatiche. Non a caso, subito dopo l’atto del gip pesarese, il ministro dei beni culturali Sandro Bondi aveva invitato il direttore generale per la valorizzazione Mario Resca "a seguire con particolare attenzione il proseguimento delle collaborazioni frutto degli accordi intercorsi con il J. Paul Getty Museum di Los Angeles, che hanno già visto il successo della mostra sulla Chimera di Arezzo e i positivi scambi di reperti che beneficeranno del restauro eseguito dagli esperti del museo statunitense". Intanto la Regione Marche che ha ribadito di voler assolutamente ottenere la restituzione alla comunità della statua del Lisippo ha adottato oggi "una delibera della Giunta regionale attraverso la quale viene formalizzato il sostegno all’Avvocatura dello Stato per l’accertamento del diritto di proprietà della Repubblica Italiana sul Lisippo, anche nella causa per ottenere l’esecuzione del provvedimento di confisca, contribuendo così a superare ogni incertezza o carenza di iniziativa da parte di altri soggetti istituzionali”. A darne notizia il presidente Gian Mario Spacca. "Con questo provvedimento, la Giunta intende collaborare con l’Avvocatura dello Stato per favorire la restituzione alla comunità marchigiana della preziosa statua in bronzo. La Regione conferma, quindi, adottando l’atto amministrativo, la forte determinazione, assunta da tempo, per consentire il ritorno a casa del prezioso reperto archeologico conteso tra Italia e Usa, riconoscendo alla magistratura piena gratitudine per il fattivo impegno nel risolvere l’annosa vicenda". |