Verifiche strutturali: appalti per il G8 alla Maddalena Simonetta Lombardo TERRA NEWS 14/02/2010 - 10:30
BERTOLASO. Continuano le rivelazioni sugli appalti per il G8 alla Maddalena. Oltre al sistema per gonfiare le spese si indaga anche su possibili carenze nella realizzazione delle opere. Il Pd chiede le dimissioni dopo i dubbi iniziali.
Dalla gelatina al blob. È destinato a crescere l’affaire Bertolaso & C. Dalle carte dell’inchiesta fiorentina viene alla luce il sistema con cui si sono gonfiate le spese per la costruzione delle strutture del G8 alla Maddalena, e anche la possibile debolezza strutturale di alcuni dei manufatti (le fondazioni della Main conference hall, la famosa Casa del mare, non sarebbero fatte a regola d’arte). Il sistema di tangenti, favori, preventivi che si alzano per rimpinguare le casse dei corrotti e svuotare quelle dei cittadini ha diramazioni che stanno già tirando in causa la Rai, i servizi segreti, lo strozzinaggio organizzato e la camorra. Dalle intercettazioni si capisce che il gruppo di inquisiti di via della Ferratella, una delle sedi romane della Protezione Civile, aveva inevitabili rapporti con il ministero delle Infrastrutture (e del resto il primo degli indagati, Angelo Balducci è stato nominato nel consiglio dei Lavori Pubblici per conto del dicastero) e con una pletora di uffici ed enti pubblici. L’opposizione chiede le dimissioni di Bertolaso, il governo, con in testa il ministro Altero Matteoli, fa quadrato attorno al sottosegretario. Prima la Maddalena e le spese gonfiate. Nel 2008 è stato complessivamente stanziato più di un miliardo di euro per l’evento G8, parte dei quali destinati alla costruzione e al restauro delle strutture militari dell’isola. E già nel 2008 - secondo quanto si legge nelle carte dei giudici - una dipendente del ministero delle Infrastrutture telefona al dirigente della Ferratella Fabio De Santis, per comunicargli che nel progetto definitivo della Main conference hall, la cui costruzione è affidata a Diego Anemone, è previsto un aumento del 50% delle spese. Significa un maggiore guadagno per chi sta costruendo l’opera e per chi prende le tangenti. A dare una mano sono i progettisti che - sempre dalle carte - si prestano a far lievitare i costi. Si legge nell’ordinanza di custodia cautelare che uno degli architetti, Marco Casamonti (le cui intercettazioni hanno di fatto dato il via all’indagine, che in origine partiva come un’inchiesta su un progetto fiorentino del costruttore Ligresti) si vanta con il padre di aver fatto lievitare i costi dell’albergo che sta progettando di ben 70 milioni di euro e che per farlo ha presentato una parcella di 2 milioni. È lo stesso Casamonti, per ora non coinvolto nella vicenda giudiziaria, che spiega: «Balducci ha avuto carta bianca di usare le sue imprese. Praticamente di non fare neanche le gare d’appalto». Perché il punto è proprio questo: il continuo regime emergenziale con cui sono state gestite le opere pubbliche negli ultimi anni ha di fatto cancellato le procedure di trasparenza e garanzia. E compromesso, forse, anche la sicurezza. Sempre dall’indagine emerge che «l’ingegnere Susanna Gara (del ministero delle Infrastrutture, ndr) manifesta anche preoccupazione per le gravi carenze tecniche della progettazione delle opere di fondazione affidate all’ingegner Silvio Albanesi, che si è pure fatto promotore di uno sconsiderato aumento di spesa» sempre per la Main Conference Hall, vanto di un architetto come Stefano Boeri. Insomma, il calderone ribollente non ha ancora prodotto tutta la sua forza distruttiva. E non è quindi un caso che il governo, dopo la difesa a spada tratta dello stesso Berlusconi, si schieri a protezione di Bertolaso: «Deve restare alla guida della Protezione Civile - afferma il ministro delle Infrastrutture Matteoli - perché ha dimostrato di essere professionalmente capace ed efficiente. Non potrà essere un’inchiesta in corso su accuse da dimostrare che lo può obbligare a farsi da parte». Ma il leader del Pd Bersani taglia le esitazioni dopo i dubbi iniziali: «Spero che lo capisca da solo, sennò bisognerà chiederle».
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