Il Galliera riduce il progetto: addio monoblocco e più verde 19/02/2010 IL SECOLO XIX
svolta sul nuovo ospedale di carignano Previsti padiglioni di tre piani collegati tra loro. Ok del soprintendente
vincenzo galiano
ADDIO AL "MONOBLOCCO" da undici piani (di cui cinque interrati) che aveva suscitato polemiche e proteste a Carignano e in Comune. Il progetto del Nuovo Galliera, riveduto e corretto in base alle indicazioni di Tursi, prevede al posto del contestato "biscione" quattro o cinque edifici più piccoli, tra loro collegati, e di altezza non superiore ai tre piani. Il tutto circondato da verde; nel sottosuolo i parcheggi. Rispetto allo studio di fattibilità presentato nel 2008 al Comune dalla direzione del Galliera, il piano bis di ristrutturazione-ricostruzione dell'ospedale di Carignano prevede una sensibile riduzione dei volumi. Ciò sarà possibile grazie ad un più esteso riutilizzo - sempre rispetto all'ipotesi originaria bocciata dall'amministrazione comunale e dal locale comitato di cittadini - degli spazi del vecchio ospedale. Su questo fronte, in particolare, si sono concentrate le "raccomandazioni" di Giorgio Rossini, soprintendente ai Beni Architettonici della Liguria, che mercoledì ha preso parte con Comune e Regione a un vertice sul futuro ospedale. In occasione dell'incontro sono state illustrate le linee generali del piano di restyling, firmato dalla cordata di aziende vincitrici dell'appalto: la spagnola Pinearq (capofila), le genovesi D'Apollonia e Obr (Open building research) e la Steam di Padova. Proprio ieri il Tar ha confermato il rigetto del ricorso presentato dal gruppo Mithos (che fa riferimento all'archistar danese Larsen Henning), che si area aggiudicato in prima battuta l'appalto da due milioni di euro con uno "sconto" del 71 per cento ma che era stato poi escluso dalla direzione ospedaliera per "eccesso di ribasso". «Siamo lieti che il Tar, dopo aver bocciato la richiesta di sospensiva, abbia confermato la decisione anche nel merito», commenta a caldo il direttore generale del Galliera, Adriano Lagostena: «Non possiamo esclude, ovviamente, un ricorso al Consiglio di Stato da parte di Mythos ma certamente, ora, lavoriamo più tranquilli». La bozza progettuale esaminata mercoledì recepisce - a quanto pare - i vincoli urbanistici e paesaggistici contenuti nella variante approvata il 28 maggio scorso dal consiglio comunale. Dal soprintendente Rossini, un primo giudizio positivo: «Le altezze sono state ridotte, non ci sono interferenze con le visuali panoramiche, i corpi storici dell'ospedale e Villa Croce». Per ridurre i volumi (nella prima versione si parlava quasi di un raddoppio, da 342 mila a 633 mila metri cubi) sarà riutilizzato per funzioni amministrative il padiglione San Filippo.
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