Sermana, Legambiente è parte civile: «È il fallimento della pianificazione» Martedì 23 Febbraio 2010 L'ARENA
PESCHIERA. L’associazione fece l’esposto da cui è partita l’inchiesta sulle lottizzazioni che coinvolge 14 persone
Bertucco: «La nostra battaglia per il territorio non si ferma qui»
«Non è una soddisfazione, ma una preoccupazione: questo fenomeno, purtroppo, sta crescendo». Commenta così Lorenzo Albi, presidente di Legambiente Verona la notizia che si allarga l’inchiesta sulle lottizzazioni di Peschiera della Sermana e Bassana, costruzioni che dovevano avere vocazione alberghiera e che invece sono state vendute come abitazioni residenziali. L’indagine aperta dalla procura veronese, proprio a seguito dell’esposto nel 2006 di Legambiente che rendeva nota la presunta speculazione edilizia, vede ora coinvolte 14 persone (una nel frattempo è deceduta) tra queste il sindaco di Peschiera Umberto Chincarini, per il quale l’accusa è passata da omissione ad abuso in atti d’ufficio, altri quattro amministratori comunali, quattro notai tra cui un veronese e alcuni dirigenti e consiglieri della società di Brescia la Sermana srl. Per tutti loro il prossimo 23 marzo si aprirà l’udienza preliminare con il giudice Laura Donati, il primo passo di quello che potrebbe essere un processo destinato a far riflettere sulla validità delle leggi in materia urbanistica. Proprio su questo punto infatti insiste Lorenzo Albi che dice: «Al di là di quello che potrà essere deciso in sede giudiziaria, quanto è emerso dimostra il fallimento del sistema pianificatorio. Infatti, laddove si esauriscono le aree destinate al residenziale, si vanno a trovare altre soluzioni per espanderle in barba agli strumenti urbanistici. L’aspetto più preoccupante è che questi insediamenti restano, che l’affare immobiliare è stato fatto e che lo scempio rimane». E prosegue: «È evidente che serve un intervento sanzionatorio che dica no a questo sistema. La legge 11 poteva essere un buon strumento, ma poi è stata introdotta la possibilità di togliere vincoli e di derogare alla legge delegando tutto al Piano degli interventi». Albi conclude: «Serve una pianificazione più rigorosa e la responsabilità diretta o indiretta di quanto è accaduto a Peschiera, ma anche in altri Comuni veronesi, è della Regione che permette si perpetuino simili abusi attraverso principi interpretabili». Michele Bertucco, presidente regionale di Legambiente, annuncia: «Il 23 marzo l’associazione si costituirà parte civile anche in sostituzione degli enti pubblici che decidessero di non costituirsi». E avverte: «La nostra battaglia per la tutela del territorio gardesano non si ferma qui. Altre speculazioni edilizie sono state segnalate alla magistratura veronese e continueremo anche in futuro a vigilare per impedire la completa cementificazione del Benaco». Luca Tirapelle, avvocato di Legambiente, precisa: «L’udienza del 23 marzo apre di fatto il processo. L’ipotesi accusatoria della procura scaligera ha infatti già avuto l’imprimatur della Corte di cassazione che se ne è occupata per il sequestro degli immobili avallando di fatto l’impianto di accuse». Il legale fa notare però che se non si arriverà a una condanna in primo grado entro il 2013 le accuse cadranno in prescrizione. Sono molte quindi le partite aperte in questa vicenda che vede da un lato la necessità di chiarire le responsabilità di amministratori e imprenditori e dall’altra sottolinea l’importanza di rivedere la normativa della pianificazione urbanistica in modo più chiaro. Una revisione che impedisca, in modo perentorio, il formarsi di zone d’ombra legislative dentro le quali si possano trovare spazi per speculazioni e scempi al territorio che la legge dovrebbe tutelare.[FIRMA]
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