PRATO. Un museo nel mulino del Caciolli ALESSANDRA AGRATI VENERDÌ, 26 FEBBRAIO 2010 IL TIRRENO - Prato
Guanci (Asvaip) caldeggia il recupero dell’edificio del 1300 L’appello è stato raccolto dal consiglio della Circoscrizione Est. I proprietari sono disposti ad aprirlo al pubblico
A Mezzana, all’ altezza del numero civico 311 di via Ferrucci c’è un mulino del 1300 che avrebbe un gran bisogno di essere ristrutturato. L’associazione Asvaip (Associazione per lo studio e la valorizzazione dell’ archeologia industriale pratese) che si occupa della valorizzazione dei siti produttivi dell’intera Provincia, insieme al settimanale “Metropoli” ha sposato la causa del proprietario Bruno Caciolli che ha chiesto un intervento economico da parte dell’ amministrazione comunale. Un appello raccolto immediatamente dalla circoscrizione est, dove, martedì scorso sono state presentate addirittura due mozioni, una a firma del consigliere Pdl Maurizio Marinozzi e una della consigliera Pd Roberta Lombardi (è passata quello della maggioranza). Al di là della querelle politica è stato votato affinchè il presidente Alessandro Ciardi si faccia promotore verso l’amministrazione comunale perché stanzi un contributo per il restauro e perché il molino, vista la disponibilità dei proprietari ad aprirlo al pubblico, venga inserito all’interno dell’offerta culturale della circoscrizione est. Il mulino è ascritto tra i beni dello Spedale della Misericordia e Dolce fin dal 1367 nella villa d Mezzana. Nel tempo è passato dall’originario unico palmento ai due del 1698 e quindi ai tre del 1844, azionati da altrettanti ritrecini posti appunto sulla gora di Mezzana. Nel 1943 fu aggiunta una quarta macina, azionata ad energia elettrica. La famiglia Caciolli ha gestito tale impianto fin dal lontano 1652, fino a quando nel 1982 la gora che lo alimentava fu deviata, causandone la dismissione. «La valorizzazione di questo antico mulino - spiega Giuseppe Guanci presidente dell’ Asvaip è estremamente importante in quanto rappresenta una delle ultime testimonianze del numeroso sistema di impianti molitori una volta presente sul sistema delle gore pratesi». Secondo gli studi dell’Asvaip il mulino potrebbe tornare a macinare magari elettricamente e a scopo dimostrativo, ed al suo interno potrebbe essere allestito un piccolo museo interattivo dell’arte molitoria, con pannelli e attrezzature peraltro ancora esistenti. |