LIVORNO. Scienza che passione Tante associazioni in cerca di un tetto DOMENICA, 28 FEBBRAIO 2010 IL TIRRENO - Livorno
Workshop alla Bottega del Caffè Tra gli obiettivi la creazione di un coordinamento con una sede tutta sua La cultura scientifica della nostra città ha una tradizione antica e ragguardevole dove troviamo figure di studiosi come Diacinto Cestoni, Tiberio Scali, Niccolò Stenone, Pietro Monte, Giuseppe Schiavazzi ed Alberto Razzauti. Dal secondo dopoguerra sono sorte inoltre numerose associazioni attive nel campo scientifico a fini divulgativi e di ricerca. Talune setacciando in lungo ed in largo il territorio provinciale e studiando antichi insediamenti, minerali, animali e piante di particolare interesse, facendo capo da decenni al Museo di Storia Naturale grazie all’impulso iniziale di Gianfranco Barsotti, a lungo direttore della struttura che attualmente è un importante punto di riferimento per la vita culturale della città. Nel tempo le associazioni scientifiche della città sono quindi aumentate ampliando sensibilmente il campo d’azione: dalla matematica ai temi ambientali, dall’astronomia alla bioetica. Un’opera meritoria portata avanti con grande buona volontà, ma da sempre rigorosamente in ordine sparso e senza un coordinamento, con tutto quel che consegue in termini di pianificazione delle iniziative sul territorio. Proseguendo sul tracciato della prima edizione del novembre del 2008, il 2º Workshop della Scienza svoltosi ieri mattina presso la Bottega del Caffè intendeva perciò gettare le basi per una qualche forma di coordinamento fra le varie associazioni del settore individuando anche le problematiche più urgenti a cui richiamarsi tutte insieme. Un’iniziativa a cui hanno partecipato i rappresentanti del Caffè della Scienza (che ha promosso l’incontro), del Gruppo Diacinto Cestoni, di Unitre, del Centro Ornitologico Toscano, dell’Anisn, del Gruppo Archeologico-Paleontologico, de La Livornina, del Centro Studi Enriques, del Gruppo Speleologico, del Wwf, di Agireverde, dell’Admo, dell’Alsa, del Gruppo Botanico, dell’Uaar e dell’Associazione Rinascita Museo Civico. Erano inoltre presenti il direttore del Tirreno, Roberto Bernabò, e l’assessore alle culture Mario Tredici, sebbene giunto (per motivi istituzionali) quasi alla fine dei lavori, mentre ormai serpeggiava una certa delusione per l’assenza di un interlocutore politico. Gli interventi delle associazioni hanno fatto emergere questioni come la scarsa visibilità sui media locali, il rapporto non di rado contrastato col mondo della scuola, il difficoltoso ricambio generazionale ed in definitiva la necessità di un coordinamento fra i vari sodalizi per avere una voce unitaria nei confronti delle istituzioni ed evitare sovrapposizioni di eventi e duplicazione di argomenti, oltre a cercare di darsi una sede condivisa. Sul piano dell’informazione è stato, in particolare, chiesto che il Tirreno dedichi un’attenzione ancora maggiore all’attività delle associaizoni. Tutte le associazioni si sono poi mostrate favorevoli a creare una struttura di coordinamento proponendosi di ritrovarsi fra poche settimane per entrare finalmente nel merito. Resta invece in sospeso l’assegnazione di una sede condivisa per le associazioni. L’assessore Mario TrediCi ha infatti incoraggiato gli intervenuti a coordinarsi ed a inoltrare proposte di iniziative all’amministrazione ed alla cittadinanza, ma, almeno per ora, è stato molto cauto sul reperimento di una sede per il coordinamento. |