Trecentomila euro per organizzare quattro mostre sull´imperatore Vespasiano MICHELE SERRA MERCOLEDÌ, 02 GIUGNO 2010 LA REPUBBLICA - Commenti
Trecentomila euro per organizzare quattro mostre sull´imperatore Vespasiano nel suo bimillenario sono molti o sono pochi? La risposta non è ovvia: per saperlo bisogna avere competenza in materia, valutare il livello delle mostre, mettere in rapporto la spesa con altre congeneri e con le risorse a disposizione. Sono le famose competenze specifiche: ci sono ministeri, sovrintendenze, ragionierati, consulenti, autorità varie che ricevono uno stipendio pubblico proprio a questo scopo. Se lo Stato taglia "a prescindere", come direbbe Totò, le migliaia di Vespasiani e apparentati in corso d´opera, mettendo in uno solo mucchio infame tutto il bene, tutto il male e tutto il così così, se ne deduce che lo Stato stesso non è in grado di valutare, competenza per competenza, settore per settore, come spende i suoi-nostri quattrini: in primo luogo gli stipendi conferiti a funzionari e tecnici che risultano implicitamente accusati di usare i suddetti quattrini a vanvera. Il primo clamoroso spreco, dunque, è questo: lo Stato autosovvenziona sue decisioni, e suoi decisori, dei quali lui per primo non si fida. E poi ricorre al solito commissariamento dell´ordinario nel nome di straordinarie emergenze. Ma le emergenze, come abbiamo recentemente scoperto, in genere ci costano più di Vespasiano.
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