SICILIA Il Museo della ceramica diventa una realtà LA SICILIA Venerdì 04 Giugno 2010 Speciali, pagina 9
L'assessore Gaetano Armao: «La ceramica risorsa di ieri e oggi testimonianza dell'identità siciliana»
Domenica, alle ore 11, nei locali dell' ex convento di Santa Maria delle Grazie, recentemente restaurato, si inaugurerà il Muceb, Museo della ceramica di Burgio realizzato dalla soprintendenza ai Beni culturali e archeologici di Agrigento, con fondi Por (Sicilia 2000-2006) in collaborazione con il Comune di Burgio. Nelle prime due sale del Muceb è visibile un'ampia selezione della raccolta di mattoni burgitani del collezionista Giallo, acquistata dal Comune, che testimonia l'importanza della consistente produzione pavimentale delle botteghe di Burgio. Nelle sale successive vi sono i reperti ritrovati nello scavo eseguito nel 2008 dal Servizio per i Beni archeologici della soprintendenza di Agrigento. Lo scavo è stato effettuato nella zona di butto delle fornaci cinquecentesche nel quartiere dei figuli chiamato «Nall'arte», dove una volta si trovavano gli stazzoni, le numerose botteghe e i forni. Il materiale ceramico recuperato, oggi restaurato, costituisce un'importante e preziosa testimonianza della produzione figulina del XVI e del XVII secolo. Il percorso espositivo del museo è preceduto da una sezione di presentazione della città e del suo territorio con fotografie, pannelli esplicativi, pubblicazioni e documenti allo scopo di tracciare la storia del paese dalla sua fondazione fino ai nostri giorni, attraverso le immagini dei monumenti e degli arredi più importanti. Nella prima sala è prevista la proiezione di un filmato che documenta immagini, racconti e canti degli ultimi ceramisti. L'inaugurazione del Museo - alla quale prenderanno parte il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, l'assessore ai Beni culturali e Identità siciliana, l'assessore all'Economia, Michele Cimino e numerose autorità - è arricchita dall'esposizione temporanea di vasi, albarelli ma anche tegole e altri manufatti, prodotti a Burgio tra la fine del XVI e XIX secolo, provenienti dalla Galleria regionale di Palazzo Abatellis, dal Museo della ceramica di Caltagirone , dal Museo etnografico siciliano Pitrè, dal Museo Civico di Agrigento, dall'Istituto d'Arte di Palermo, dalla Fondazione Banco di Sicilia Museo Mormino, dal Banco di Sicilia - Unicredit Group e da alcune collezioni private della città. L'esposizione intende ricostruire la storia della maiolica e le sue vicissitudini, individuare le botteghe e delineare le personalità dei singoli artefici, attraverso l'esposizione di corredi farmaceutici, di vasellame da mensa e oggetti d'uso. L'istituzione del Muceb, trae origine dalla esigenza e dalla volontà di salvaguardare e valorizzare una preziosa conoscenza e una tecnica sapiente e feconda svolta, nel corso dei secoli, da maestranze locali e territoriali nella produzione della ceramica. Le ricerche e le indagini effettuate dalla soprintendenza ai Beni culturali di Agrigento hanno fatto emergere un universo lavorativo e artistico declinato da un'antica sapienza costituito da intrecci, relazioni e contatti che negli ultimi anni hanno attratto l'attenzione e l'interesse non solo degli addetti ai lavori ma anche degli amanti e collezionisti del genere. Patrimonio culturale che l'istituzione museale intende preservare e tutelare dai rischi dell'oblio e della dispersione. Valorizzare nei suoi aspetti artistici, antropologici e storici, proiettando lo sguardo, l'attenzione e il confronto anche all'area mediterranea, ai suoi flussi, alle sue influenze e alle reciproche contaminazioni. Si vuole infatti sperimentare una idea progetto di dinamicità museale, capace di realizzare, in un ambito culturale ben definito, cioè quello della produzione di manufatti artistici maiolicati, incentrato nel passato da proficui scambi tra maestranze e tecniche lavorative dell'area del Mediterraneo, una circolazione di idee espositive e di tecniche lavorative in grado di riannodare e riallacciare quel proficuo dialogo culturale tra civiltà, spesso interrotto, ma originato da un'unica impronta dettata dal bacino Mediterraneo. «Il Museo della Ceramica di Burgio - ha detto l'assessore Gaetano Armao - accresce il patrimonio ceramico dell'isola, a testimonianza dell'identità culturale della Sicilia. Non a caso,a Burgio, si presenta il sistema dei musei della ceramica. Un progetto ambizioso e innovativo». Presso il Museo della ceramica di Burgio si alterneranno manifestazioni riguardanti la produzione artistica della ceramica locale e internazionale: un nuovo punto di riferimento culturale, di raccolta di materiali e di confronto per i paesi che si affacciano sul Mediterraneo. «Con l'apertura del Museo e con la fruizione pubblica dei beni - ha dichiarato il sindaco di Burgio, Vito Ferrantelli - abbiamo raggiunto, oltre al pieno recupero dell'importante bene monumentale dell'antico convento, un duplice obiettivo. In primo luogo quello del recupero della memoria storica di una tradizione regionale da preservare e poi quello di gettare le basi della costruzione delle politiche del territorio non solo del comparto ceramicolo, ma anche dei settori dell'artigianato, del turismo e dell'agricoltura».
04/06/2010
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