Forti e caserme, il nuovo tesoro del Comune. Trasferiti 15 immobili, per 2 miliardi e mezzo, dalla Difesa al Campidoglio ANNA RITA CILLIS SABATO, 05 GIUGNO 2010 la repubblica - Roma
Umberto Marroni (Pd) chiede "da subito procedure trasparenti"
Il nuovo "tesoro" del Comune arriva dalla Difesa. Grazie a un protocollo d´intesa tra il ministro Ignazio La Russa e il sindaco Gianni Alemanno, la Capitale valorizzerà 15 immobili militari dislocati in diverse zone della città: da Prati a Flaminio dal Trullo alla Tiburtina. Un´operazione che porta nelle casse del Campidoglio 600 milioni di euro. Caserme e forti saranno ristrutturati, seguendo il piano regolatore e dopo il benestare della Soprintendenza e riconvertiti in abitazioni, anche popolari, ma non solo. Nel frattempo i minisindaci sperano di poter ottenere spazi in quelle che diventeranno ex strutture dell´esercito dove far nascere ludoteche, biblioteche e altri servizi per i cittadini. Ha un nuovo "tesoro" il Campidoglio. Ed è rappresentato da 15 immobili militari che da ieri, tramite un protocollo d´intesa siglato dal sindaco Gianni Alemanno e dal ministro della Difesa Ignazio La Russa, il Comune s´impegna a trasformare in abitazioni, anche per chi lavora nell´esercito, ma non solo. Il documento punta alla valorizzazione di caserme, forti e altre strutture militari racchiuse tra i confini della capitale che il Campidoglio, con un percorso in più tappe, renderà fruibili e dunque pronti anche alla vendita, con occhio attento all´housing sociale: le vecchie case popolari, per intenderci. Nuove abitazioni, dunque, alcune nel cuore della città, il tutto seguendo il piano regolare e con il benestare della Soprintendenza per i beni architettonici e del paesaggio: insomma per muoversi il Comune dovrà attendere l´approvazione del progetto da parte di tutti gli attori in commedia e, ovviamente anche del ministero. L´operazione è a doppio binario. Da una parte il dicastero della Difesa promuove la costituzione di un "fondo immobiliare di investimento" per valorizzare alcuni immobili attraverso accordi di programma con gli enti locali, tra cui la Capitale. Dall´altra a Roma sono attribuiti 600 milioni di euro, di cui 500 al commissario straordinario. Un meccanismo non semplicissimo perché per recuperare i fondi l´operazione passerà attraverso la "messa a nuovo" di queste 15 strutture militari (valore stimato una volta finita l´operazione: 2 miliardi e 440 mila euro) di cui quattro già disponibili come lo stabilimento di via Guido Reni al Flaminio, i magazzini dell´Aeronautica militare di via Papareschi, gli edifici del commissariato al Porto fluviale, il Forte Boccea. Poi si procederà sugli altri undici: tra questi lo stabilimento trasmissioni di viale Angelico, l´ex convento di Santa Teresa di via San Francesco di Sales, due caserme in via del Trullo e una sulla Tiburtina. Il percorso del Comune durerà un anno: dodici mesi per dare corpo al progetto per poi partire con le ristrutturazioni. Ma già ieri, pur plaudendo all´accordo Umberto Marroni, capogruppo capitolino del Pd e Gianluca Quadrana, capogruppo Lista Civica al Comune, hanno chiesto «procedure trasparenti e la centralità per l´adempimento delle procedure del Consiglio Comunale nel rapporto con municipi e cittadinanza al fine di evitare trasformazioni che possano avere un carattere speculativo».
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