Mantova. Duecento villette in riva al lago firmate da De Santis: deciderà il Consiglio di Stato Valentina Errante Messaggero 5/6/2010
Adesso sarà il Consiglio di Stato a decidere. E a stabilire se la maxi edificazione sulle rive del lago Inferiore, a due passi dal complesso monumentale del castello di San Giorgio e del palazzo ducale di Mantova possa passare anche grazie alla firma di Fabio De Santis, provveditore ai lavori pubblici della Toscana, uomo della cricca , arrestato lo scorso 10 febbraio. L'udienza dei giudici di Palazzo Spada è fissata per l'8 giugno. In gioco una richiesta di 80 milioni di euro, che la società Lagocastello, forte di una concessione edilizia rilasciata nel 2005, minaccia di presentare all'amministrazione. Da un lato le ruspe bloccate e pronte a realizzare duecento villette in un'area sottoposta a vincolo dalla Sovrintendenza ai beni culturali (190 mila metri cubi su una superficie di poco più di 3000 metri all'interno del Parco del Mincio). Dall'altro il Comune che, oltre ai danni al paesaggio, vede minacciato dall'edificazione il titolo di Patrimonio dell'Unesco. Sulla legittimità del vincolo di edificabilità dell'area, posto dal Comune nel 2008 (a tre anni dal rilascio della concessione) dovrà pronunciarsi il Tar di Brescia. Il Consiglio di Stato intanto era stato interpellato dall'amministrazione per stabilire se per costruire in quella zona fosse necessaria una valutazione di impatto ambientale. La consulenza, dopo una serie di diffide e passaggi sul professionista che avrebbe il problema dell'impatto ambientale potesse essere evitato. Ma a firmare la consulenza è stato Fabio De Santis, provveditore alle opere pubbliche in Toscana, arrestato poche settimane dopo avere firmato il parere. Così adesso i legali del Comune, Stefano Nespor e Lucia de Cesaris, chiedono al Consiglio di Stato che quella consulenza venga stracciata: «non per anticipare un giudizio di colpevolezza - scrivono nell'istanza - ma, tenuto conto dell' importanza della questione, per evitare qualsiasi ombra o sospetto sull'imparzialità della verificazione».
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