BOLOGNA - Bondi sponsorizza la gestione ai privati La Regione: "Mantenete le promesse" ELEONORA CAPELLI MARTEDÌ, 08 GIUGNO 2010 LA REPUBBLICA - Bologna
Casa Pound attacca al muro gli annunci funebri "E´ morta l´arte, dopo secoli di storia e cultura" Una proposta del movimento Bologna Capitale di Corticelli piace al ministro e apre nuovi scenari
L´assessore: "Attendiamo conferma scritta degli impegni del governo"
Ma sul piatto rimangono i 600mila euro assicurati dal sottosegretario Giro Bologna Capitale, il movimento di Daniele Corticelli, scende in campo con una proposta per gestire per tre anni il teatro Duse e il ministro Sandro Bondi saluta questa offerta come «un fatto positivo a cui il ministero dei beni culturali non può non guardare con favore». Bondi pensa a un modello di gestione analogo al teatro Quirino di Roma: niente enti pubblici e niente cordate sul modello Arena del Sole ma un privato che prende in gestione il teatro e poi chiede fondi al Ministero attingendo al Fondo unico dello spettacolo (Fus). Una «terza via» alternativa rispetto alle ipotesi finora in campo che nel disegno di Bologna Capitale si appoggia alla direzione artistica di un esperto teatrante locale (circola il nome di Guido Ferrarini, che ieri sera smentiva sornione) ed è stata comunicata per raccomandata alla società proprietaria del Duse. Sul piatto rimangono anche i 600 mila euro per tre anni di finanziamenti statali promessi dal sottosegretario Francesco Giro sabato scorso a Bologna: un imprescindibile "ingrediente" per la riuscita della ricetta del futuro del teatro. «Aspettiamo di avere conferma scritta - ribadisce l´assessore regionale Massimo Mezzetti - prima di riunire attorno a un tavolo tutti quelli che hanno manifestato interesse, dall´Arena del Sole, alle fondazioni, alla Legacoop». Oggi si riunisce anche il cda della Fondazione Carisbo con all´ordine del giorno l´emergenza del teatro, mentre Marco Cammelli della Fondazione del Monte ha promesso: «Se c´è un progetto serio, daremo il nostro contributo». Bologna Capitale con Giorgio Giatti, presidente della Termal, ha deciso di "saltare" la mediazione pubblica scrivendo direttamente alla società Dems Teatro, proprietaria dello stabile e della licenza. «La proprietà ci ha assicurato che risponderà in tempi brevi - dice Giatti - noi siamo animati da sentimento civico, la chiusura del Duse sancirebbe definitivamente il declino della città, venerdì quando incontreremo il commissario Cancellieri parleremo anche di questo». L´offerta non comprende il trattamento del personale che oggi lavora al Duse, perché secondo il decreto passerebbe in forza al Ministero, anche se «resta l´ovvia priorità all´assunzione delle maestranze dipendenti Eti». «Mi riservo di vedere la proposta - risponde il direttore del teatro Marco Montanari - qualsiasi offerta da parte dei privati è un segnale positivo». «Mi fa piacere che ci siano risposte dai privati - dice anche Stefano Degli Esposti di Dems Teatro - bisogna vedere se sono all´altezza, io li conosco vagamente». «Mi sembra sospetto l´intervento di Bondi sulla proposta di Giatti a stretto giro di posta - dice Mezzetti - non vorrei che ci fosse un´intelligenza dietro, immagino che chi produce condizionatori si appoggi a qualcuno che ne sa di teatro. Noi chiediamo all´Eti a sottoscrivere i contratti con le compagnie per la prossima stagione, altrimenti pensiamo sia impossibile salvare il Duse». A questo punto solo l´incontro con il ministro Bondi, nell´agenda di Anna Maria Cancellieri, potrà fare chiarezza sulla formula che verrà invocata per salvare lo storico palcoscenico. Non si placa intanto la polemica politica, con l´ex sindaco Walter Vitali (Pd) che si chiede «dove il Governo prenderà i soldi promessi da Giro» e l´Idv che denuncia come «per questo Governo la cultura non sia una risorsa ma uno spreco da tagliare». Diversa la lettura del Pdl che punta il dito contro il Comune per la trattativa sulla dismissione del Duse da parte dell´Eti, in piedi dal 2007, e sul Governo Prodi per la circolare che sanciva quel provvedimento. Oggi anche Alberto Vecchi (Pdl) e Manes Bernardini (Lega Nord) incontreranno a Roma il presidente della commissione cultura, Valentina Aprea e la per discutere del Duse. Croci nere e necrologi per annunciare la «morte dell´arte, dopo secoli di storia e cultura». Gli attivisti del centro sociale di destra Casa Pound hanno esposto nella notte lumini funebri di protesta di fronte al teatro di via Cartoleria, per denunciare «la grave situazione che sta per portare alla chiusura di uno dei teatri storici di Bologna». Non senza pensare alle famiglie in «difficoltà per la perdita del lavoro», secondo le parole del responsabile Carlo Marconcini.
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