LIGURIA - L´ex assessore Gabrielli "Non fummo noi a favorire il cemento" MARTEDÌ, 08 GIUGNO 2010 LA REPUBBLICA - Genova
Adriano Sansa: "Il mio Puc era modificabile". "Ereditammo l´impianto legislativo. Feci dimezzare l´indice di edificabilità" «Quella del trasferimento dei volumi non è certo la mia filosofia urbanistica. Era un meccanismo introdotto dal Puc dell´amministrazione Sansa. La ratio era quella di far ottenere qualcosa di più di utile ai fini collettivi dagli imprenditori, cui si rilasciava il permesso a costruire». L´architetto Bruno Gabrielli, assessore all´Urbanistica della giunta Pericu, respinge le ricostruzioni giornalistiche che lo vogliono artefice del trasferimento dei volumi (capannoni demoliti in aree industriali ricostruiti come residenziali in zone di pregio). Gabrielli ricorda che per via Puggia chiese al responsabile di allora dell´urbanistica comunale, l´architetto Gian Poggi, perché l´area non fosse più vincolata a verde pubblico. «Mi rispose - dice Gabrielli - che lo era stata in tutti i piani precedenti e per questa ragione il vincolo non era più reiterabile». Gabrielli ricorda di aver fatto dimezzare gli indici di edificazione per via Puggia e conclude spiegando che il suo tentativo di contenere ulteriormente questo meccanismo suscitò notevoli obiezioni giuridico legali dagli uffici competenti comunali. «E´ vero ciò che sostiene Gabrielli - commenta l´ex sindaco Adriano Sansa -. All´epoca quello mi sembrò un meccanismo giusto, perché doveva avvantaggiare la parte pubblica e le zone periferiche. Negli anni successivi lessi e condivise delle critiche perché la norma avrebbe dovuto essere più restrittiva. Me ne assumo la responsabilità, ma all´epoca, con quella maggioranza, e le leggi nazionali che imponevano dei binari, non credo si potesse fare di più. Per altro poche settimane dopo l´approvazione del Puc il mio mandato si concluse. In ogni caso un conto è la norma, un altro la sua applicazione e interpretazione nei singoli casi. Ed è questo aspetto che mi sembra si stia discutendo oggi alla luce delle decisioni le Tar». (m. p.)
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