Sigilli della Forestale a San Rocchetto per presunti abusi edilizi 09 Giugno 2010 - CORRIERE ADRIATICO
Osimo/Castelfidardo/Loreto
Nell’ex casolare 11 appartamenti La Procura sequestra il cantiere
Castelfidardo Blocco ai lavori ed immobile posto sotto sequestro con l’accusa di abusi edilizi in via Umbria, nella frazione San Rocchetto di Castelfidardo, dove gli uomini del Corpo Forestale dello Stato sono intervenuti per apporre i sigilli su disposizione della Procura di Ancona. Oggetto delle indagini un immobile di proprietà privata di circa 1200 mq, ricostruito sulle rovine di un vecchio casolare risalente a fine ‘700, posto in area vincolata paesaggisticamente e censito come edificio rurale di interesse storico ed architettonico. A seguito dei lavori di demolizione e ricostruzione, avviati su autorizzazione del Comune dall’impresa Ascani Costruzioni su committenza dell’ “Errea srl” di Loreto, il fabbricato doveva essere destinato ad ospitare un nuovo complesso residenziale per un totale di 11 unità abitative.
Ma è proprio nella modalità dell’intervento, demolitivo e non di recupero, e nella scelta dei materiali impiegati che la Procura ravvisa una situazione di contrasto con il testo unico in materia edilizia e con la legge regionale sulle norme edilizie per il territorio agricolo.
“Il casolare poteva essere assoggettato solamente ad interventi di restauro e risanamento conservativo con tassativa esclusione della completa demolizione”, sostiene la Forestale che nella mattinata di ieri ha interpellato l’ing. Ranieri Bocchini, caposettore dell’Urbanistica ed edilizia privata del Comune di Castelfidardo.
Invece, nel giugno scorso, l’Ente Comunale ha autorizzato la completa demolizione, con specifico permesso rilasciato in base alla variante approvata in consiglio al piano particolareggiato dei fabbricati rurali storici. Una variante di cui si contesta la mancata richiesta di preventiva valutazione alla Soprintendenza per i Beni architettonici e per il paesaggio delle Marche e che – secondo gli inquirenti – non sarebbe stata rispettata dal Comune stesso.
Circostanza, questa, smentita dalla sede Municipale, ove al momento non è giunta alcuna notifica ufficiale. Il Sindaco Mirco Soprani si dichiara assolutamente sereno. “Sapevamo che c'erano dei controlli in atto, ma i nostri tecnici sono certi della bontà del percorso normativo seguito”.
Intanto dall’ufficio tecnico preposto giunge il chiarimento contro le accuse di inadempienza e incoerenza. “Il piano particolareggiato prevede l’ipotesi di demolizione qualora lo stato di manutenzione sia tale da rendere impossibile qualsiasi altro intervento. Procedimento che deve essere garantito da una perizia di un tecnico specializzato (nel caso un ingegnere strutturista ha certificato un pregiudizio della sicurezza statica ed indicato la demolizione come unica via percorribile) e che nella fattispecie è stato avvalorato anche dalla Provincia di Ancona, cui il piano è stato inviato per la formulazione di eventuali osservazioni ai sensi di legge, ‘tornando’ senza alcun rilievo di difformità dalla Provincia stessa”.
I tecnici comunali sottolineano inoltre come il progetto iniziale fosse stato regolarmente sottoposto ed autorizzato dalla Soprintendenza. “Non avendo incidenza sul contenuto di quel nulla osta e su aspetti paesaggistici, si è ritenuto superfluo richiedere un nuovo parere su una variante di lievissima entità”. arianna carini,
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