ROMA - "I grattacieli non li vogliamo" dal web un no ad Alemanno DAVIDE BANFO GIOVEDÌ, 10 GIUGNO 2010 LA REPUBBLICA - Roma
Torri e disastri. Il sondaggio di Repubblica.it: è contrario il 65%
Sono quasi settemila i lettori che hanno votato sul sito di Repubblica I lettori di Repubblica. it bocciano con una larga maggioranza l´ipotesi annunciata dal sindaco Alemanno di realizzare grattacieli nelle zone periferiche più alti della cupola di San Pietro. E´ un verdetto netto con un 65 per cento di no e un 33 per cento di favorevoli, mentre solo il 2 per cento non ha una posizione. A votare sono state fino a ieri sera quasi settemila persone, segno di un grande interesse per un tema che non riguarda solo Roma ma tutte le grandi città italiane. Nonostante le precisazioni arrivate ieri da Alemanno, favorevole a un referendum, il sondaggio dice chiaramente che la proposta va discussa e che forse, in campo architettonico e di tutela del paesaggio, non bastano gli annunci. A confermare questa posizione i tanti commenti che sono arrivati al nostro sito. Commenti anche polemici che non esitano a chiamare in causa il Vaticano. Tra i più caustici il lettore L. P. che si chiede come sia possibile «definire ecologico un grattacielo: solo per portare l´acqua agli ultimi piani servono pompe di elevata potenza che non credo siano molto sostenibili». Da L. P. viene una considerazione sulla legge non scritta che indica nella quota del Cupolone un´altezza da non superare: «Anche se dettata da ragioni non del tutto laiche, meglio così che un grattacielo ancora più alto». Di segno opposto il commento di "Bubbino", che se la prende con la Chiesa: «Come al solito - scrive al nostro sito - ci pieghiamo al volere del Vaticano! Per quanto riguarda Eurosky, la torre già in fase di realizzazione, era ora che l´Eur iniziasse a diventare un bel quartiere moderno con qualche grattacielo e un vago senso di metropoli. E poi l´Eur si presta a questo tipo di costruzioni, mentre ben altra cosa sono i disastri commessi negli anni 70/80, quando è stata stravolta la natura e la struttura di interi quartieri». Sempre in qualche modo nel filone anticlericale l´intervento di "Turtleshell" che si chiede come mai «il Vaticano, che è in tutto e per tutto un Stato estero, possa costruire sui suoi terreni senza l´obbligo di rispettare i vincoli paesaggistici e le leggi ambientali della Repubblica italiana». Al riguardo Turtleshell cita come presunto scempio edilizio «il parking del Gianicolo, costruito su un´area archeologica danneggiando i bastioni del Sangallo». Il lettore del nostro sito cita poi «il palazzo destinato ad ospitare i cardinali durante il Conclave che copre parzialmente la visione della cupola di San Pietro da via Gregorio VII e dalla ferrovia». D´accordo con Alemanno, ma su posizioni ambientaliste la lettrice Barbara F. che non boccia i grattacieli ma chiede di recuperare le centinaia di palazzi abbandonati e di fabbriche dismesse. «L´obiettivo - si chiede la lettrice - potrebbe essere quello di realizzare pochi edifici veramente sostenibili negli spazi dismessi invece di continuare a gettare altro cemento su una città che, come racconta bene l´ultimo film di Luchetti ‘La nostra vita´, è flagellata da una speculazione edilizia vorace e violenta».
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