PISA. Via al restauro della chiesa di Sant’Andrea CARLO VENTURINI IL TIRRENO - 14 GIUGNO 2010
L’edificio di culto di fronte al Tribunale versava in condizioni di estremo degrado, con piante che crescevano sul tetto
Dalla Fondazione CariPisa 400mila euro per ristrutturare un gioiello della città
Sono partiti i lavori di restauro della chiesa di Sant’Andrea davanti al tribunale. Quindi Pisa si appresta a recuperare un altro gioiello architettonico grazie a circa 400mila euro stanziati dalla Fondazione CariPisa. «Senza alcun dubbio - spiega monsignor Aldo Armani - la chiesa di Sant’Andrea è un bene artistico da definirsi come un vero e proprio gioiello incastonato nel centro storico». L’intervento di restauro di questo edifico religioso datato XII secolo, esempio prezioso di pieve romanica, comprenderà tutta la facciata, la pulitura delle pietre a vista ed il recupero integrale e la messa in sicurezza del campanile dove da circa 60 anni non suonano più le campane. Infatti, la condizione in cui versava la chiesa era di degrado assoluto con escrementi di piccione ovunque, muffe per l’acqua piovana ed addirittura piante che crescevano sul tetto. Senza considerare che, lasciata così in abbandono, fungeva da vespasiano per i nottambuli. Ma accanto al recupero architettonico di un angolo bellissimo di Pisa, a pochi passi dal teatro Verdi e dalla chiesa di San Pierino in Vinculis, il restauro della chiesa di Sant’Andrea solleva dalla polvere del tempo una storia post bellica di pisanità. «Molti non sanno - dice monsignor Armani - che quella era una parrocchia molto popolosa, frequentata da tantissima gente povera. Nell’immediato dopoguerra lì si distribuivano tante derrate alimentari grazie al parroco di allora che era monsignor Pio Parenti, un infaticabile sacerdote che bussava alle porte dei ricchi per chiedere offerte per i poveri». Per celebrare la figura del sacerdote si parla di intitolargli una strada. |