CAMPANIA - San Leucio lucida le stanze d´oro dei Borbone PAOLO DE LUCA MERCOLEDÌ, 16 GIUGNO 2010 LA REPUBBLICA - - Napoli
Tra le sale affrescate del Belvedere saranno esposti fino al 27 giugno 90 pezzi del Settecento restaurati Ferdinando IV realizzò qui la sua colonia reale, facendone un borgo ideale: una casa a ogni famiglia, niente proprietà privata e l´arte della tessitura della seta La mostra è inserita nel festival "Nuova Opera" di Nunzio Areni: "Workshop di 4 mesi per valorizzare i nostri beni culturali"
Raffinate poltrone di gusto inglese, una dormeuse in mogano, cassettoni in legno intarsiato. E ancora lavabi, comodini decorati, inginocchiatoi in marmo. Gli stessi che probabilmente accolsero le membra di Carlo III o Carolina d´Asburgo, più di tre secoli fa. Si tratta di ben novanta articoli, oggetti d´arredamento provenienti da diversi siti borbonici in Campania, restaurati nel 2003 e ricollocati nella residenza del Belvedere di San Leucio (via Atrio superiore, Caserta). "Tesori a palazzo" è una mostra organizzata dal Comune di Caserta e curata da Nunzio Areni, in programma fino al prossimo 27 giugno (prezzo 6 euro, info al numero 0823 273 151, orario visite: dal martedì al giovedì 9–18; dal venerdì alla domenica 9-21), e integra il percorso classico all´interno del complesso monumentale, tra le sale affrescate da Jakob Philipp Hackert e la famosa "stanza da bagno della regina", in marmo di Carrara. Lo scenario racconta un ulteriore spaccato quotidiano di vita nel Settecento, regale e non, nel sito che forse meglio descrive il breve ma intenso illuminismo delle Due Sicilie. La reggia fu difatti adibita sia a dimora reale che a fabbrica popolare. Tuttora i visitatori possono osservarne le attigue stanze del "museo della seta", che conservano antichi telai e macchinari tessili, tutti ripristinati e ancora in grado di funzionare. Re Ferdinando IV (1751-1825) amava questo luogo, inizialmente adibito a riserva di caccia, tanto da preferirlo persino allo sfarzo del vicino Palazzo Reale a Caserta. E fu qui che curò e realizzò il suo lungimirante progetto sociale ed economico di istruire gli abitanti locali, formandoli come eccellenti lavoratori nell´arte della tessitura della seta. La "Real Colonia di San Leucio" nel 1789 era già un vero e proprio borgo di operai serici, con un loro statuto. A ogni famiglia era assegnata una casa, non esisteva la proprietà privata, il prestigio era garantito solo dalla meritocrazia sul lavoro paritario di uomini e donne. Persino il titolo di "Don" accanto al nome era proibito, per evitare potenziali discriminazioni di classe. Un´avanguardia europea esemplare del cosiddetto "dispotismo illuminato". Un "modello San Leucio" che ancora oggi torna a far parlare di sé. "Tesori a Palazzo" è precisamente solo la prima delle attività in calendario previste dalla rassegna "Nuova Opera Festival". È un ulteriore progetto di Nunzio Areni, proiettato verso la dodicesima edizione del "Leuciana Festival", rassegna estiva di musica, teatro e arte, in partenza dal prossimo 9 luglio. «Teniamo ad esaltare San Leucio – spiega Areni - non solo dal punto di vista di mero contenitore culturale, ma soprattutto come una "residenza artistica creativa", un luogo di raccolta di eccellenze internazionali, che incontrano in terra casertana le eccellenze della Campania. "Il Nuova Opera Festival", in particolare, è stato concepito come un workshop di 4 mesi: un potenziale standard per la promozione e valorizzazione di ciascun bene culturale della nostra regione».
|