Toscani ha ragione. Fateci lavorare di più. Il presidente delle province italiane: "A noi i beni culturali". FABIO POLETTI LA STAMPA – 16 giugno 2010
Presidente Giuseppe Castiglione, Oliviero Toscani sulla Stampa propone di aggiungere i beni culturali alle altre competenze delle province - di cui lei è presidente italiano - piuttosto che sopprimerle... «Sono d'accordo. Come province ci occupiamo già di strade -140 mila chilometri in Italia - scuole, ambiente e polizia locale. Sono convinto che l'identità storica e culturale del nostro Paese può essere valorizzata meglio da un ente locale come la provincia. Abbiamo una dimensione più ampia dei comuni. Abbiamo la possibilità di coinvolgere direttamente Imprenditori e istituzioni del territorio. In molte aree del Mezzogiorno ci sono beni culturali che potrebbero chiedere risorse alla Ue e non lo fanno. Alla fine è solo uno spreco». Toscani propone di farvi lavorare di più. Dice che molti non sanno nemmeno cosa facciano le province! Sembra quasi una provocazione alla faccia di chi voleva farvi sparire. Non è più attuale nella manovra, ma di soppressione delle province si parla da moltissimo tempo. «Ed è sbagliato. Quella di Oliviero Toscani non è una provocazione. E' una riflessione seria. E pure un aiuto a far capire quello che fanno davvero le province, quelle che sono le competenze. Io capisco la necessità di mettere mano ai conti ma c'è una Carta delle autonomie che va rispettata. Non si possono fare le riforme di sistema in questo modo. Non si può fare cassa con le riforme istituzionali. Capisco le esigenze della manovra, ma questa non può cadere tutta sulla testa degli enti locali». Regioni, province, comuni, dite tutti così senza distinzioni, da destra o da sinistra. Pure lei che è del Pdl? «In questi anni gli enti locali hanno ridotto la spesa corrente all'osso. La Provincia di Catania che io presiedo è già passata da 15 a 9 assessori, ha tagliato i 60 consulenti esterni, ha sforbiciato le auto blu, ha abbassato i dirigenti da 38 a 25. Se si devono fare dei risparmi si tagliano gli enti davvero inutili, si tocchino i ministeri che saranno appena sfiorati dalla manovra, si guardi alle grandi aree metropolitane. Le province hanno una competenza sul territorio che è difficilmente sostituibile». La pensa come il suo collega leghista di Sondrio Massimo Sertori. Sud e Nord uniti nella lotta? «Su questo punto non posso che avere la stessa idea della Lega. Non difendiamo le posizioni. Difendiamo un ruolo sul territorio che non è sostituibile. Che senso ha tagliare la Provincia di Sondrio e non certi comuni che su quel territorio - ma anche in altre zone del nostro Paese - hanno meno di cento abitanti? Come si fa a pensare di tagliare la Provincia di Sondrio e non il Comune di Pedesina che è sullo stesso territorio e fa appena 83 abitanti?». Giù le mani dalle province, allora? Si tagli altrove. E i sacrifici? «A noi le sfide piacciono. Sacrifici ne abbiamo fatti. Ma non si può scaricar tutto sugli enti locali. In ogni Paese d’Europa esiste un ente intermedio tra Stato e comune. La provincia ha precise e diffuse competenze su un'area va sta. Competenze che sono difficilmente parcellizzabili o centralizzabili se si vuole che funzionino davvero e che siano al servizio del cittadino». |