NAPOLI - Pellegrini, ecco i tesori ritrovati Elena Scarici corriere del Mezzogiorno 17 giu 2010 Napoli
L’Arciconfraternita restaura le sue opere d’arte. La rarità di una statua inginocchiata
Apre il museo: quadri, mummie e documenti inediti del 1799
Con la presentazione del restauro della splendida tela di Giacomo Farelli (allievo di Andrea Vaccaro) ha aperto al pubblico ieri sera il «Complesso Museale» dell’Arciconfraternita dei Pellegrini, situato all’interno dell’ospedale della Pignasecca. Un museo atipico: vi confluisce la chiesa superiore (la santissima Trinità del ‘700 opera di Carlo Vanvitelli) contenente importanti dipinti, oltre all’opera di Farelli (primo altare a destra), la Crocifissione di Andrea Vaccaro (terzo altare a sinistra) e altri grandi quadri. Più sotto vi si trova la cinquecentesca chiesa di Santa Maria di Materdomini (che contiene la famosa statua inginocchiata (unica presente a Napoli e tra le poche in Italia) opera di Michelangelo Naccherino della fine del 500, la Madonna con bambino di Francesco Laurana del 1400, le statue lignee di fine 500 e ancora più sotto la Terra Santa del ‘700 dove venivano seppelliti i confratelli in piedi all’interno di nicchie chiuse da dipinti. Attualmente è possibile visitare un esempio di cadavere mummificato. Del complesso architettonico fa parte anche il maestoso Coro, con gli stalli in radica di noce, alle spalle dell’altare della Trinità dove avvengono le votazioni dei confratelli e dove anticamente avvenivano le vestizioni. Da segnalare anche l’Archivio storico privato, che risulta essere il più importante dopo quello del Banco di Napoli, per alcuni documenti in esso contenuti, come alcune memorie inedite della Repubblica Napoletana del 1799. Alcune opere custodite nel museo. Le visite avvengono per prenotazioni. Il costo del biglietto è: 5 euro per gli adulti e 3 per i giovani al di sotto dei 18 anni e gli over 65
«Con questo restauro - ha detto il commissario dell’arciconfraternita, Oreste Ciampa - vogliamo dare un segno alla città e a questo quartiere dove mancano sicurezza e arredo cittadino, allo scopo di riqualificare il territorio». Impegno ribadito ieri mattina anche da Sepe a sacerdoti e laici riuniti per l’annuale convegno di programmazione: «La Chiesa non deve essere guardata solo attraverso gli occhiali scuri dei casi scandalosi, che pure avvengono, ma nel suo più ampio cammino di santità». Stupita il soprintendente per il polo museale, Lorenza Mochi Onori: «Una realtà straordinaria che mi aiuta a scoprire l’immenso patrimonio culturale di Napoli».
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