ROMA - Sulla scalinata Bruno Zevi apre il Kura-Kura. Giro: "È una vergogna" GIOVEDÌ, 17 GIUGNO 2010 LA REPUBBLICA Roma
Divieti e diffide inutili Valle Giulia è "lounge" Nonostante lo stop della soprintendenza e la revoca delle autorizzazioni, ieri sera le luci si sono accese sulla scalinata Bruno Zevi, a Valle Giulia. Di fronte alla Galleria nazionale di arte moderna ha infatti inaugurato il "Kura Kura", ristorante-lounge bar all´aperto, con tanto di palco, ombrelloni e allestimenti imponenti e multicolori. Una manifestazione estiva che era stata bloccata dopo l´intervento della soprintendenza che, negando l´autorizzazione, aveva costretto il Comune ha inviare la revoca del nulla osta e a ordinare lo smantellamento delle strutture. Una decisione contro cui gli organizzatori hanno però fatto ricorso al Tar. «E per la solita furbizia italiana - accusa il sottosegretario ai Beni Culturali Francesco Giro - in attesa della sentenza invece di rimuovere tutte le strutture, ne hanno montate altre. Sono indignato, è una vergogna questo assoluta impunità rispetto a regole e leggi. È il trionfo del degrado». E poi prosegue: «Sono schifato, la città è infestata di baracconate, un suk all´amatriciana - dice Giro -in pratica il Tar ha bocciato la tutela dei luoghi storici e artistici di Roma. È il trionfo dell´anarchia». Ma gli organizzatori rivendicano il loro diritto ad inaugurare una rassegna contro cui, nelle scorse settimane, con una lettera al sindaco Alemanno si erano schierate anche le accademie straniere di via Gramsci e via Omero. «Il Tar ci ha dato la sospensiva e oggi ci sarà al sentenza» spiega Davide Bornigia - organizzatore del Kura Kura. «In questa manifestazione ho investito 220 mila euro, avevamo da mesi tutte le autorizzazioni in regola - prosegue Bornigia - e quindi questa marcia indietro da parte del Campidoglio è un controsenso». Quindi la decisione. «Ieri abbiamo inaugurato il Kura Kura - fa sapere l´organizzatore ma sulla scalinata Bruno Zevi abbiamo montato allestimenti poco invasivi, solo moquettes e qualche ombrellone per un ristorante e lounge-bar senza musica ad alta volume». (laura mari e laura serloni)
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