FIRENZE—ARCUS: «Usati correttamente i 5 milioni stanziati» 23 giu 2010 Corriere Della Sera
«Arcus ha un’origine politica, su questo non ci piove. Ognuno è libero di valutare se sia un ente utile o qualcosa da radere al suolo e poi passarci il sale, come fecero i romani con Cartagine». Ettore Pietrabissa è il direttore generale della Spa interministeriale che in questi giorni è finita agli onori delle cronache per aver concesso un finanziamento da 5 milioni di Euro per il restauro di un palazzo di Propaganda Fide a Roma. Sulla vicenda, il manager vuole fissare alcuni paletti. Questi: «Ogni anno ci arrivano le richieste di finanziamento, da Sovrintendenze, Provveditorati, e dagli altri enti competenti. Noi prendiamo i progetti e li giriamo al ministero dei Beni Culturali e alle Infrastrutture che in autonomia, con scelta motivata, si mettono d’accordo e compilano il decreto. A quel punto c’è l’esame preventivo della Corte dei conti. Dopo interveniamo noi, che esprimiamo una valutazione e seguiamo il progetto. Siamo un ente privato, e come tale, possiamo anche finanziare opere extraterritoriali». Pietrabissa non intende sfilarsi dalle proprie — eventuali — responsabilità. «Non conosco le ragioni per cui il palazzo di Propaganda Fide fu inserito nel decreto. Posso però garantire, esibendo fatture per ogni singola voce di spesa, che il denaro venne usato in modo corretto. Noi siamo nudi di fronte alla legge. Se sbagliamo, la colpa è nostra. Ma non è questo il caso».
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