SARDEGNA - Il Gennargentu ridiventa parco g.bua La Nuova Sardegna 21/06/2010
NUORO. Il Gennargentu ridiventa parco. Il monte nuorese è infatti inserito nel decreto del minitero dell’ambiente con cui si aggiorna l’elenco dei parchi nazionali. E subito scoppia la polemica: «È un subdolo tentativo - spiega il deputato Mauro Pili - da rispedire al mittente». «Respingeremo con forza questa intrusione vergognosa - gli fa immediato eco il governatore Ugo Cappellacci - Non accetteremo un sopruso che rappresenterebbe una grave violazione della nostra autonomia». Il parco era stato infatti «affondato» da una legge dello Stato (voluta dai Parlamentari sardi e da un vasto movimento popolare e istituzionale) nel 2005. Che aveva esplicitamente rimandato l’attuazione del decreto del 1994 ad un’intesa con la Regione e i Comuni. «E questa legge non può essere modificata - attacca Pili (Pdl)- con furberie o distrazioni sottobanco». «Il decreto del Ministro dell’Ambiente con cui viene aggiornato l’elenco dei Parchi nazionali - sostiene Pili, che questa mattina presenterà un’interrogazione - é subdolo e non tiene conto della normativa intervenuta nel 2005 con la quale, su proposta del Governo Berlusconi, veniva bloccata qualsiasi imposizione vincolistica nell’area del Gennargentu, rimandando l’eventuale costituzione del Parco ad un’intesa fra Stato e Regione e all’adesione dei singoli comuni. Qualsiasi tentativo di superare tale previsione troverà la mia personale e durissima opposizione proprio perché costituirebbe una palese violazione delle prerogative autonomistiche della Sardegna e dei comuni interessati. Nessuno si illuda che sottobanco si possa persistere in una politica di vincoli irragionevoli e irrazionali che minano la tutela ambientale e che impediscono ai sardi di essere protagonisti del proprio ambiente». «Se non arriveranno immediate positive risposte - ha concluso il deputato sardo - non potrà che ripartire una mobilitazione popolare per respingere vincoli di Stato imposti in dispregio della volontà delle istituzioni e delle comunità locali sarde». «Respingeremo con forza questa intrusione vergognosa. Non accetteremo un sopruso che rappresenterebbe una grave violazione della nostra autonomia». Così il Presidente Cappellacci che ha immediatamente annunciato battaglia. «Durante la riunione di Giunta convocata per lunedì - ha detto il Presidente - valuteremo le iniziative da porre in essere per contrastare un decreto che non condividiamo nel merito e che riteniamo intollerabile nel metodo. Ogni determinazione deve essere prima concordata con le Istituzioni locali. Le decisioni in materia ambientale spettano al popolo sardo, che sul tema ha una sensibilità sicuramente maggiore rispetto a quella di chi si trova dallaltra parte del mare. Nessuno pensi di calare decreti dallalto e di relegare al ruolo di spettatori passivi quelle comunità che, a buon diritto, vogliono e devono essere protagoniste del governo del territorio. Infatti, l’istituzione da parte di organi statali di parchi nazionali nel territorio regionale sarebbe un grave vulnus alle competenze primarie statutariamente garantite alla Regione Sardegna e rappresenterebbe una violazione dei principi di sussidiarietà e leale cooperazione. A quest’ultimo fa riferimento la stessa legge quadro istitutiva delle aree protette che rimette all’ intesa con le Regioni a statuto speciale l’istituzione dei parchi nazionali». |