LUCCA -URBANISTICA. Sant’Anna boccia la nuova variante. I residenti: «Porta ancora cemento. MICHELE CITARELLA MERCOLEDÌ, 23 GIUGNO 2010 IL TIRRENO - Lucca
La gente aspetta il parere della circoscrizione e contesta l’assenza del sindaco alla riunione sul quartiere
LUCCA. S. Anna contro la variante al piano strutturale e al regolamento urbanistico. La frazione boccia il provvedimento in discussione in questi giorni e contesta anche l’assenza del sindaco alla riunione indetta lunedì dalla circoscrizione. Assente anche il presidente della commissione urbanistica, Marco Modena che proprio a S. Anna è stato consigliere di circoscrizione. «Ci siamo detti le cose che tutti sappiamo - commentato i presenti alla riunione (circa un’ottantina di persone) - ma attendevamo un parere dei politici e in particolare quello dei consiglieri di maggioranza della circoscrizione, anche se siamo consci che “sono tirati per la giacchetta” dall’amministrazione». No alla variante, dunque, soprattutto perché non blocca il piano di viale Einaudi, con appartamenti, negozi, centro commerciale, cinema e albergo. Parte all’attacco Piero Angelini, leader di Governare Lucca, la lista civica scaricata dal sindaco. Poi rincarano gli esponenti dell’associazione Parco S. Anna. L’attenzione si concentra sul fatto che nel quartiere si sia costruito assai di più di quanto previsto dal piano strutturale, sul fatto che sarebbero decadute le previsioni urbanistiche su cui si basa il piano di S. Anna e che anche la nuova variante concede poche possibilità di fare piccoli interventi di “semplici cittadini” a vantaggio dei grandi gruppi immobiliari. In sostanza, nella riunione si ribadisce che quella in discussione non è «certo una variante di minima entità come il Comune l’ha definita». «Il quartiere - sostiene la gente di S. Anna - necessita di qualcosa di diverso dal piano di viale Einaudi. Ci sono già tre centri commerciali oltre al Centro Commerciale Naturale, ovunque sono stati costruiti palazzi, anche a ridosso delle corti e a scapito di servizi, parcheggi ed aree adibite al verde». S. Anna, dunque, oggi attende le motivazioni del sindaco sul perché nel quartiere si debba costruire ancora. E non accettano come spiegazione l’incremento eccessivo della popolazione: «Se un incremento c’è stato - osservano i residenti - è dovuto solo a situazioni occasionali e irripetibili, come la regolarizzazione degli extracomunitari, l’entrata della Romania nell’Unione Europea e l’ingresso di badanti e ricongiungimenti familiari, cause che non comportano la necessità di case nel breve periodo». Nella riunione la circoscrizione non si è espressa anche se il consigliere Mirco Pardini conferma: «A S. Anna non vogliamo mostri urbanistici e notevoli costruzioni». Ma ora cresce l’attesa del parere sulla variante della maggioranza della circoscrizione. Comunque, la gente sembra vicina all’associazione Parco di S. Anna che contrasta il piano di viale Einaudi. E dicono i più anziani del quartiere: «Negli ultimi anni la qualità della vita è molto peggiorata. Molti luoghi a noi cari della nostra infanzia sono andati scomparendo, come Villa Pellicciaia su viale Luporini e altre zone verdi di quella che veniva definita “la Città Compatta” che, secondo il Piano Strutturale attuale non poteva essere “setacciata” da palazzi e cemento. Ci auguriamo che i giovani consiglieri di ogni colore politico riflettano anche sulla nostra salute e sulla vivibilità e socializzazione nel quartiere».
ANGELINI Il maxi progetto è scaduto da aprile 2009 LUCCA. Piero Angelini: «Questa variante è stata presentata dall’amministrazione comunale come variante di “minima entità”. Ma per i contenuti che ha e per le volumetrie che regola, si tratta di una variante di notevole impatto sul territorio». Così esordisce Piero Angelini, presidente di Governare Lucca, oggi lista d’opposizione: «Per quanto riguarda il discorso stadio e Parco di S. Anna - prosegue - serve in particolare per garantire i progetti presentati dal Gruppo Valore. Sposta le quantità edificabili per i servizi ai cittadini solo per l’uso residenziale. Eppure dal 13 aprile 2009 il Piano Attuativo di via Einaudi è scaduto. Non riusciamo a capire perché il sindaco si ostini a garantire che questo megaprogetto possa essere realizzato. Inoltre, sono stati previsti 135mila metri quadrati di edificabilità residenziale che in realtà non ci sono». Oltretutto - conclude Angelini - anche fra i consiglieri di maggioranza «ci sono perplessità su questi piani attuativi e su questa variante al Piano Strutturale. Altrimenti il sindaco non avrebbe avuto problemi a realizzare gli interventi di cementificazione che intende realizzare il Gruppo Valore». M.C.
Piuss, spiegazioni da Matteoli Il Pd reclama che anche il ministro delle Infrastrutture faccia chiarezza sui legami fra Comune e Provveditorato delle Opere pubbliche
LUCCA. Il Pd chiede chiarezza sui legami tra Comune e gli uomini che - secondo l’inchiesta sui Grandi eventi - avrebbero fatto parte della «cricca» degli appalti. Fra questi l’ex provveditore delle opere pubbliche della Toscana e l’ex presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici, arrestati nell’ambito dell’inchiesta fiorentina, visto che avrebbero convinto il Comune ad affidare al Provveditorato alle Opere Pubbliche Toscana-Umbria l’incarico di occuparsi dei piani definitivi, delle gare d’appalto, della direzione lavori degli interventi del Piuss, il piano (da 50 milioni) di recupero del centro storico, finanziato al 60% da fondi europei. Per il Pd a fare chiarezza dovrebbe essere «soprattutto il ministro Altero Matteoli». Visto che provveditorato e consiglio superiore dei lavori pubblici dipendono dalle Infrastrutture - insiste il Pd - il ministro dovrà dare spiegazioni «sulle responsabilità del Comune di aver affidato la gestione operativa dei Piuss non a realtà locali, ma al Provedditorato delle Opere Pubbliche della Toscana». In realtà il Comune risponde con una nota che tutto va bene. E che entro il 30 giugno saranno bandite le gare d’appalto (almeno per gli 11 progetti già finanziati). «Il Comune - si legge nella nota di Palazzo Orsetti - si è dovuto avvalere della collaborazione del Provveditorato alle opere pubbliche per riuscire a giungere alla stesura dei progetti definitivi, tutti regolarmente portati a termine, coordinando gli interventi e le modalità progettuali con i responsabili del progetto di parte comunale. Attualmente la Regione sta provvedendo a emanare tutti i decreti, mettendo a disposizione i finanziamenti necessari alla realizzazione delle opere. Quindi dal 30 giugno, scatteranno obbligatoriamente i 180 giorni a disposizione per assegnare i lavori». In sostanza, il Comune ribadisce di «aver svolto compiutamente il proprio ruolo e di aver terminato tutti i propri adempimenti nei tempi stabiliti: si augura che anche il Provveditorato alle opere pubbliche sia in grado di espletare le gare di appalto, come previsto dall’apposita convenzione stabilita con il Comune». In realtà il Provveditorato, proprio dalle pagine del Tirreno, ha annunciato che sta già lavorando alle gare. Tuttavia il Comune ribadisce che se l’ente fiorentino «non fosse in grado di rispettare la convenzione e le tempistiche previste dal bando regionale sul Piuss, opereremo direttamente, sia pure con tutte le difficoltà del caso».
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