LUCCA. Vendita sotto condizione. S. Francesco, i soldi dovranno essere utilizzati per investimenti ILARIA BONUCCELLI 25 GIUGNO 2010, IL TIRRENO - LUCCA
Il Comune si riserva il diritto di riacquistare il complesso al prezzo attuale aggiornato dall’Istat
Niente possibilità di trasformare il complesso in appartamenti. Diritto per il Comune di ricomprare la struttura al prezzo attuale di vendita, aggiornato dell’inflazione. Obbligo di utilizzare i milioni ricavati dalla vendita del convento in investimenti e non per tappare i buchi di bilancio. Infine, possibilità per il Comune di utilizzare gratuitamente la chiesa di San Francesco per almeno 50 eventi l’anno. Solo a queste condizioni, il consiglio comunale voterà lunedì sera la vendita del complesso storico alla Fondazione Crl. In realtà, ieri mattina la commissione finanze ha fatto presente la necessità di confrontarsi con la Fondazione Crl (non invitata alla riunione) sulla vendita di un pezzo importante del patrimonio pubblico, destinato a diventare una cittadella (post) universitaria affidata alla scuola di Alti Studi Imt. E, come conferma il capogruppo di Rc, Antonio Sichi, era stata ventilata l’ipotesi di discutere lunedì la pratica, ma di votarla successivamente, in modo da consentire l’incontro, la settimana prossima, fra commissione e un rappresentante della Fondazione. Non a caso, i gruppi erano rimasti d’accordo di inviare a Favilla entro sabato sera le osservazioni con le modifiche alla delibera. Invece, l’amministrazione comunale ha blindato la delibera e, per evitare rinvii, già ieri pomeriggio ha convocato la commissione finanze per stamani a mezzogiorno. In concomitanza con la commissione urbanistica sulla variante al regolamento urbanistico. Manovra che non è piaciuta all’opposizione che attacca: «Il Comune ha così tanto bisogno di soldi da non poter aspettare nemmeno pochi giorni a riscuoterli». In effetti, già ieri nel primo pomeriggio il sindaco ha ribadito la necessità di votare la vendita già lunedì sera, senza ulteriori slittamenti. E, quindi, per forza, doveva essere convocato per oggi o per domani al massimo il confronto con la Fondazione Crl, ancora all’oscuro delle condizioni poste dalla commissione finanze per la vendita del complesso. FUNZIONE PUBBLICA La prima preoccupazione della commissione è di mantenere la funzione pubblica del complesso anche dopo l’alienazione. Tanto che, fra le condizioni imposte (e già inserite in delibera) c’è «l’uso pubblico dei chiostri e la realizzazione di un percorso pubblico fra l’area della ex caserma Mazzini e piazza San Francesco». Deve essere garantita si legge nella delibera di alienazione - «la possibilità a chiunque, durante il giorno, di poter liberamente accedere ai chiostri e ai loggiati del complesso utilizzando i due ingressi, il primo sulla piazza San Francesco e il secondo in corrispondenza dell’ingresso della residenza universitaria sul lato del Giardino degli Osservanti (collegato a via della Quarquonia). DIRITTO DI PRELAZIONE In delibera viene precisato anche che «nell’atto di vendita dovrà essere istituito un diritto di prelazione a favore del Comune per il riacquisto del complesso nell’eventualità che la Fondazione lo voglia, in futuro, alienare». Inoltre il complesso dovrà essere rivenduto al prezzo attuale di acquisto - 4,7 milioni - aggiornato solo dell’inflazione: «Non è pensabile, infatti - evidenzia Sichi - che il Comune possa ricomprare il San Francesco valutato alla luce degli interventi di restauro (per circa 10-12 milioni, ndr) che la Fondazione effettuerà. La Fondazione dovrà recuperare l’investimento in altro modo, con le rette, gli affitti degli spazi e così via». Su questo sembra essere d’accordo anche il sindaco che precisa: «In caso di esercizio di prelazione, verrà pagato l’immobile al prezzo più basso fra quello di mercato e quello di vendita rivalutato dell’inflazione». ASSOCIAZIONI Accordo in commissione anche sul fatto che la Fondazione non potrà sfrattare l’associazione che si occupa del recupero dei detenuti, a meno che non abbia prima trovato una sede alternativa. RICAVO I soldi della vendita del San Francesco - dice Favilla - non saranno utilizzati «per la spesa corrente ma per investimenti, soprattutto nell’edilizia scolastica e sportiva. In bilancio saranno inseriti a novembre, in sede di assestamento, ma il consiglio comunale potrà dare la linea politica già lunedì con un ordine del giorno».
IL PATRIMONIO PUBBLICO
Spazio soltanto per Imt e le sue attività didattiche LUCCA. Il San Francesco sarà a disposizione solo di Imt. Il sindaco esclude la possibilità che le strutture che la Fondazione realizzerà per la scuola di Alti studi nell’ex convento, possano essere utilizzate dalla collettività. La richiesta, avanzata in commissione finanze dall’opposizione di centrosinistra, non sarà accolta «perché anche al di fuori dei periodi universitari la struttura resterà di disponibilità esclusiva di Imt». La questione, comunque, verrà affrontata di nuovo in commissione finanze alla quale l’opposizione ha chiesto che partecipi anche il dirigente del settore patrimonio «per evitare,poi, come è già successo, che poi i funzionari dicano di non essere stati avvertiti delle scelte politiche della giunta».
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