Veneto. Tagli alla cultura, Zorzato riunisce gli enti S.D'A. Corriere del Veneto – Venezia Mestre 25/6/2010
In Regione Rassicurazioni per quest'anno, ma dal prossimo colpi di forbice
Per quest'anno niente tagli. Il budget licenziato dalla giunta precedente aveva già previsto la voce «cultura». Ma le sicurezze finiscono qui. Dal 2011 le principali istituzioni culturali venete riunite ieri a palazzo Balbi dal vicepresidente Marino Zorzato dovranno far fronte a due tagli: il taglio «congelato» del ministro Sandro Bondi e il taglio che la Regione subirà comunque dalla manovra e che avrà necessariamente conseguenze anche sul sistema culturale veneto. Non si parla di Fenice e Arena (fondazioni liriche) né della Biennale, che ieri non erano convocate, ma di grandi istituzioni come la fondazione Cini, la Guggenheim, il Centro internazionale studi architettura Palladio, il comitato di gestione del Premio Campiello, l'Ateneo Veneto, l'Istituto veneto di Scienze, Lettere e Arti. «Lavorare a formare una rete veneta della cultura - ha detto loro Zorzato - per partecipare al progetto per essere capitale della cultura nel 2019. Con gli scenari che abbiamo davanti dovremo privilegiare la qualità, i fondi dovranno essere distribuiti in maniera condivisa, individuando anche progetti comuni». Da qualche istituzione è arrivata l'esigenza di modificare il sistema di finanziamento, tornando, quantomeno parzialmente, al sistema dei finanziamenti ordinari, non solo su progetto, che penalizzano i piccoli: «Il problema - ha detto Zorzato - è garantire che la cultura venga fatta». Tra le richieste, anche quelle che la Regione faccia da capofila per la ricerca di finanziamenti e bandi europei, unica risorsa per il futuro. Spiega Michele Gottardi, presidente dell'Ateneo Veneto: «Noi garantiamo la parte scientifica, la Regione ha la struttura per la ricerca di finanziamenti europei, l'unico modo per superare l'impasse. La novità è stato comunque essere stati convocati tutti insieme. Non era mai successo». La strada, comunque, è impervia. Le istituzioni già avanzano parecchi soldi dalla Regione, bloccati per problemi di cassa. «Per presentare progetti noi comunque dobbiamo far lavorare la struttura, fare studi che non possiamo pagare», ha sollevato Giorgio Busetto della Fondazione Levi. La strada è lunga, appunto. |