LIVORNO. Meloria, il pasticcio dei divieti DOMENICA, 27 GIUGNO 2010 IL TIRRENO -
Livorno. I calcoli fatti con il satellite smentiscono la piantina diffusa dalle autorità del parco
Mappe contrastanti sui confini della riserva marina
Giallo sui confini dell’area protetta della Meloria. La mappa ufficiale del parco indica l’inizio dalla riserva integrale, quella off-limits alle barche e ai bagnanti, 450 metri oltre le torri. Ma le misurazioni fatte da alcuni diportisti con il navigatore satellitare e con le carte elettroniche, che considerano le coordinate riportate dal decreto istitutivo, la smentiscono: la riserva comincerebbe addirittura 900 metri dopo le torri. Il Consorzio nautico chiede che si ponga fine al caos senza aspettare l’autunno e si offre per posizionare la segnaletica. Il pasticcio della Meloria Il gps smentisce la carta ufficiale del parco Nessuno sa dire con certezza dove inizia la riserva: a 450 metri dalla torre o a 900 come indica il satellitare? LIVORNO. Tre mesi dopo l’istituzione dell’area protetta della Meloria, non si sa ancora da dove comincia. E non scherziamo. L’ente parco di San Rossore non metterà le boe di perimetrazione prima dell’autunno. Nel frattempo, il vicesindaco Toncelli raccomanda di non oltrepassare le torri per non correre il rischio di sconfinare nella riserva integrale. Facendo infuriare i diportisti, che gli ricordano che la carta nautica ufficiale del parco marino indica grossomodo che la riserva (zona A) inizia 450 metri dopo le torri. Ma anche questa indicazione potrebbe essere inesatta. Perchè, inserendo sul navigatore delle barche e su qualsiasi carta nautica le coordinate dei punti di delimitazione della riserva marina - prese dal decreto istitutivo - il risultato cambia ancora: la zona A comincerebbe 900 metri dopo le torri. Se questo fosse il confine esatto, una parte del “catinone” - il tratto di mare più pregiato - ricadrebbe fuori dalla riserva integrale. Un rompicapo. Situazione kafkiana, di quelle che si possono vivere solo in Italia. E’ come se non sapessimo da dove comincia la ztl: come fare a rispettarla? I vigili - in questo caso la capitaneria - possono chiudere un occhio per le multe, in attesa che si faccia chiarezza. Ed è quello che sta succedendo in Meloria: «In questa fase di incertezza, vuoi per le coordinate che non sono chiare, vuoi perchè manca la segnaletica, sta prevalendo una ragionevole tolleranza» riconosce Piero Mantellassi, presidente del Consorzio Nautico. Ma non può bastare. A innescare la polemica è stato un documento definito da Ente Parco di San Rossore, capitaneria, Centro di biologia marina e Comune portato in giunta dall’assessore all’ambiente Cristiano Toncelli, che “suggerisce” ai diportisti di prendere come riferimento per l’area off-limits «la linea congiungente faro-torre». Apriti cielo. «Siamo molto preoccupati per le dichiarazione del vicesindaco Toncelli - spara a zero il Consorzio Nautico - Rimanere al di quà delle torri è riduttivo, la riteniamo una indicazione sbagliata che impedirebbe di usufruire dello spazio di vero interesse della Meloria: la bellissima piana di basso fondale che si estende per 500 metri oltre le torri». In effetti si può anche andare oltre: la carta ufficiale dice fino a 450 metri dalla linea torre-faro. «Ma noi abbiamo fatto tutte le misurazioni, sia con il navigatore che con le carte nautiche elettroniche - dice uno fra i tanti diportisti che ha provato ad orientarsi, Dino Voliani, presidente del circolo Porto di Livorno attività subacquee - Ci sono 0,48 miglia marine fra l’inizio della riserva integrale e le torri». Sono, per la precisione, 888 metri. «E il catinone, una delle cose più belle della Meloria, è per metà fuori dalla riserva». A cosa credere? C.M.
I diportisti: accessibile la zona dopo il faro «Segnalare subito l’area Le boe? Le mettiamo noi» LIVORNO. «Con urgenza si posizionino delle segnalazioni oltre le torri che indichino il limite di inizio della zona A. Ci rendiamo disponibili da subito a collaborare anche mettendo a disposizione nostri mezzi e, volendo, fornendo noi stessi le boe». I diportisti sono spaventati dal caos Meloria, rispetto all’anno scorso intorno alle torri ci sono meno barche perchè c’è il timore di incappare in qualche controllo. Peraltro, dal Comune sono arrivate indicazioni sbagliate: non oltrepassare le torri per non rischiare di sconfinare nella zona A, quella off-limits. Per questo il Consorzio Nautico, che riunisce i circoli nautici cittadini, si è deciso ad intervenire. Anche per «far definitivamente chiarezza su cosa vuol dire andare alla Meloria e cosa è la Meloria per la nautica diportistica livornese». «La Meloria è principalmente un luogo dove andare a fare il bagno e bivaccare godendosi un mare bello e pulito o giocare con la pesca amatoriale e sportiva, ma in particolare usufruendo dello spazio di vero interesse che è rappresentato dalla bellissima piana, di basso fondale, che si trova nei primi 500 metri oltre le torri» spiega il presidente del Consorzio Mantellassi. Appena uscito il decreto istitutivo, il Consorzio Nautico face alcune richieste così riassumibili: «che per quest’anno il diportismo livornese potesse raggiungere la Meloria ed ancorarsi intorno alle torri dove poter effettuare la balneazione e la pesca amatoriale e sportiva come in passato, salvo l’assoluto rispetto della zona A; che il Parco provvedesse, anche in modo provvisorio, a posizionare alcune piccole boe per segnalare il limite oltre le torri che poteva essere raggiunto senza che vi fosse il pericolo di sconfinamento nella zona A; che venisse concesso il permesso di pesca amatoriale e sportiva a tutti i richiedenti e che ciò avvenisse, anche in futuro, in modo non contingentato, a titolo gratuito e senza l’esigenza di formalità individuali». «Su questi punti trovammo anche il consenso del sindaco Cosimi. Siamo perciò preoccupati per le indicazioni date dal vicesindaco Toncelli, che per applicare il buon senso suggerisce di prendere, come riferimento, l’allineamento delle torri e rimanere al di qua per chi le raggiunge da terra. Nel comunicato - aggiunge Mantellassi - sembra anche scomparire il diritto di pesca nell’area B. Ci rendiamo conto che sono state compiute delle imprecisioni e superficialità ma per evitarle sarebbe bastato chiamare persone competenti sulla materia per la stesura del documento, come avevamo proposto».
SCHEDA: il Gps non sbaglia Dove siamo? Questa la domanda che si sono posti i naviganti fin dall’antichità. Allo strumento nautico tradizionale, il sestante, si sono aggiunti i radar, i radiofari, i solcometri elettromagnetici. Mentre per la navigazione d’alto mare i rilevamenti di latitudine e longitudine erano eseguiti in base al sole o alle stelle, nella navigazione costiera per secoli sono stati impiegati i cosiddetti “punti cospicui” (un faro, una torre, un isolotto) ben visibili e riportati sul Portolano e sulle carte nautiche determinando quindi il “punto nave” mediante diversi metodi di calcolo. La recente diffusione del Global Position System (Gps) ha semplificato molto la vita di chi va per mare: uno strumento che nelle normali versioni in commercio può subire un errore nell’ordine della decina di metri, avendo comunque sempre cura che, per la sua affidabilità, il punto rilevato corrisponda al segnale di tre o quattro satelliti. (r.r.)
IL GIOCO DELLE TRE CARTE Fuori da certe stazioni ferroviarie o in qualche strada malfamata, li puoi ancora incontrare: sono i giocatori delle tre carte in attesa del pollo da spennare recitando la solita litania del «carta vince, carta perde». Alla fine, inesorabilmente, incassa sempre il banco. Lì, almeno, c’è una logica. Ma alla Meloria il pasticcio e l’improvvisazione sono tali che anche il buon senso è smarrito.
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