«La rete di Balducci è ancora potente». Il gip di Roma: è ricco, può fuggire e vivere all’estero Fiorenza Sarzanini 27 giu 2010 Corriere Della Sera
ROMA — Le indagini condotte dalla Procura di Firenze mostrano «con prepotente evidenza l’esistenza di un sistema di potere granitico, collaudato, capzioso, insidioso, in grado di inquinare il sistema degli appalti e la leale concorrenza tra le imprese, costruito ad arte dagli imprenditori, tra loro Diego Anemone e Francesco De Vito Piscicelli, la cui condotta spavalda non si è fermata neanche di fronte alla tragedia del terremoto di Abruzzo». Il giudice di Roma si allinea ai colleghi toscani e conferma la custodia cautelare per il presidente del Consiglio dei Lavori pubblici Angelo Balducci, per il Provveditore della Toscana Fabio De Santis e per lo stesso Piscicelli. La difesa Balducci aveva chiesto 32 testi a difesa, anche Matteoli e Lunardi, nel processo di Firenze ora trasferito
Dopo la decisione della Corte di Cassazione che ha trasferito la competenza nella capitale per l’inchiesta sulla Scuola dei Marescialli, si sceglie di confermare il carcere per i primi due e gli arresti domiciliari per il costruttore. Quello di Roma è l’ufficio giudiziario segnato dal coinvolgimento del procuratore aggiunto Achille Toro, che per questo si è dimesso dalla magistratura. Ma i pubblici ministeri, così come il gip, non hanno avuto dubbi nel confermare l’impostazione dell’accusa impostata dai rappresentanti dell’accusa che hanno indagato per oltre due anni.
Al centro della «cricca» inseriscono Balducci. «Riguardo alla sua personalità — è scritto nell’ordinanza— è sufficiente rammentare che costui ha gestito in modo del tutto personalizzato il potere in parte conferitogli con incarichi di prestigio nella pubblica amministrazione e in parte conquistatosi in modo da costruire una fitta rete di rapporti alquanto influenti». Il giudice non ritiene sufficiente, per disporre la sua scarcerazione il fatto che si sia dimesso dall’incarico perché «la nota posizione di prestigio e influenza, la rete di amicizie, i rapporti intessuti con il mondo imprenditoriale e istituzionale, qualora libero sarebbe ancora in grado di perpetuare, anche per interposta persona, le condotte corruttive o abusive legate all’assegnazione degli appalti pubblici, in particolare quelli connessi ai Grandi Eventi». E poi «sussiste il pericolo di fuga, visto che Balducci sarebbe ben in grado di mantenersi all’estero avendo dichiarato di avere un imponibile di circa due milioni emezzo di euro l’anno».
Anemone non è indagato in questo filone— dove compaiono invece il coordinatore del Pdl Denis Verdini e il suo amico patron della Btp Riccardo Fusi — ma il giudice evidenzia comunque il suo legame con la struttura della Ferratella che gestiva gli appalti «e il coinvolgimento di altri soggetti che vi lavorano come i funzionari Maria Pia Forleo, Francesco Pintus e Fabrizio Ciotti » . E sottolinea come Anemone «alimentasse all’interno del dipartimento una vera e propria "cassa comune" per piccole spese per così dire "di rappresentanza" sotto la diretta gestione di Balducci».
La scorsa settimana l’avvocato Marcello Melandri, che assiste De Vito Piscicelli, ha fatto sapere che il suo cliente è pronto a farsi interrogare «per dimostrare come lui non abbia tratto alcun vantaggio da questo sistema e ne sia stato invece danneggiato come dimostra il fatto che anche in Abruzzo non sia aggiudicatario di alcun appalto», nonostante le risate al telefono durante la notte del sisma. Una tesi che il giudice non ritiene fondata quando lo inserisce nell’elenco degli imprenditori privilegiati insieme allo stesso Anemone «a Claudio Cerasi, Emiliano Cerasi, Valerio Carducci, Gaetano Ciotola e altri ai quali Balducci e De Santis hanno assegnato, ora all’uno e ora all’altro, l’appalto per la realizzazione di opere pubbliche importantissime ricevendone in cambio autovetture, cellulari, lavori di ristrutturazione, mobile per arredamento, vacanze, piaceri vari per amici, viaggi, posti di lavoro per parenti e amici, lavoratori dipendenti a disposizione, prestazioni professionali varie, anche sessuali».
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