MILANO - Asili e cemento, quello che la giunta non dice SABATO, 07 AGOSTO 2010 LA REPUBBLICA - Milano
"Masseroli vuole portare a due milioni i residenti e la Moioli non trova posto per tutti già adesso nel pubblico" Egregia Redazione, mentre Masseroli cerca di passare alla storia riportando a Milano due milioni di residenti, moltissime famiglie denunciano di non aver trovato posto, per i propri bambini, negli asili comunali e dover ripiegare in altri nidi accreditati, privati o gestiti dalle cooperative, anche lontano da casa. Tale servizio mancante, fondamentale per mamme e papà che lavorano, sottolinea la superficialità del nostro sopraddetto assessore. Come verrei definita io se invitassi a casa mia tutto il parentado senza organizzarmi in pasti, posti letto, servizi igienici ecc.? Ad essere gentili, una perfetta incosciente. Tornando alla questione asili nido, checché ne dica la Moioli, vorrei ricordare che le educatrici hanno fatto da silenziose apripista per quanto riguarda i contratti capestro: una responsabilità ed un orario di lavoro maggiorati, in cambio della stessa misera paga, e straordinari a gogò non retribuiti ma da recuperare (quando possibile) accordandosi tra le stesse lavoratici. E l´anno scorso si è pure tentato, raschiando il fondo della pentola, di togliere loro, da un giorno all´altro, il pasto (lo stesso dei piccini …che vergogna!). Denunciata pubblicamente dai media tale meschina iniziativa, che invece si sperava passasse sotto silenzio, le coop e la Moioli hanno fatto retromarcia. Masseroli, Moioli, Moratti e compagnia. Pasticcioni, superficiali. E dobbiamo pure mantenerli… Stella Marino
A parte le biciclette in prestito, che cosa hanno realizzato di buono per la città? La questione degli asili mancanti e deprimenti intasa a fasi alterne la casella di Postacelere, ma per la Moioli «va tutto bene»: è lo stile Berlusconi che contagia, sino al collasso (ormai immancabile). Per quanto riguarda il fantomatico e fantasmagorico piano casa, mi pare del tutto centrato il sondaggio - repetita juvant - dell´associazione ChiamaMilano: «L´80 per cento dei milanesi è contraria all´obiettivo dichiarato del Piano di portare quasi mezzo milione di abitanti in più a Milano, il 61% è sfavorevole al concetto di «densificazione» e il 79% non vuole vedere la città svilupparsi in altezza con nuovi grattacieli e nuove costruzioni», si leggeva nel comunicato. Milano deve cambiare, non c´è dubbio: ma non come vogliono i cementificatori e basta. Detto questo, diamo a Masseroli ciò che è di Masseroli, e al resto di questa giunta zerbino ciò che è della giunta zerbino.
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